Introducing
Lo so, questo è un lavoro sporco, ma qualcuno deve pur farlo: la storia vede come protagonista uno scrittore, Mike Enslin (John Cusack), con un dramma familiare alle spalle, che ha intrapreso uno studio sui fenomeni paranormali, senza però riuscire a raccogliere reali testimonianze, almeno non prima di entrare nella 1408 del Dolphin Hotel di New York.
Come già si era intuito dal trailer, il film si discosta nettamente dal racconto (è un racconto, non un romanzo, come è stato detto in giro) di Zio King, pur conservando quasi intatti gli interessanti momenti del dialogo tra lo scrittore e il signor Olin (Samuel L. Jackson), direttore dell’albergo. Dal momento in cui Enslin mette piede nella 1408, infatti, la trama prende una strada propria utilizzando in maniera differente la storia del quadro, che tra l’altro è un quadro diverso. La prime scene all’interno della stanza sono più che apprezzabili, con un gioco di luce e riflessi sulle superfici ben riuscito. L’ossessione la fa da sovrana grazie alle inquadrature ed alla splendida performance di Cusack; il ritmo è talmente incalzante da togliere il fiato, mentre i momenti in cui emerge il dramma personale del protagonista sono veramente toccanti. Non manca un velo di ironia, per nulla banale, che King avrà sicuramente apprezzato. Il fatto che non si tenti di dare una spiegazione agli avvenimenti, da molti additato come grave mancanza, a me sembra una strategia intelligente. Buoni gli effetti speciali: niente di nuovo, ma un niente di nuovo fatto bene. Però, purtroppo, in un horror oggi come oggi qualche tamarrata va messa, così partono un paio di sequenze pressoché inutili (la faccenda del condotto di areazione che senso ha?), ma che si perdonano in fretta, grazie al finale riuscito e d’effetto. A dir la verità ci sono più o meno 13 finali che fanno sì che il film cominci a finire dall’inizio (non mi assumo le responsabilità derivanti da questa affermazione). Un paio di salti sul sedile li ho fatti, ma non so se perché realmente erano previsti o perché i decibel in sala erano un bel po’ sopra i limiti di legge. Nel complesso una buona pellicola, eh, solo che una si aspetta delle cose e poi ne vede altre e poi si deve adattare. By the way, Jackson e Cusack promossi a pieni voti. Burn me alive.
Il Finale Alternativo
Oltre ai 13 finali del film, nella versione made in USA del dvd ne è presente un quattordicesimo, forse migliore di quello effettivo, sicuramente più Kinghiano. Non mi sarebbe comunque dispiaciuta la trasposizione dell’epilogo quasi circolare del racconto, tanto… finale più, finale meno.
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Hai dato 8 a 1408?Mah, a me non è che sia piaciuto tantissimo è il classico horror(leggi thriller)moderno che basa tutto su improvvise apparizioni di visi in primo piano e aumento del volume per farti saltare sul sedile.Nel racconto,tra l'altro breve,si percepisce ad ogni pagina il senso di impotenza e ci si sente in balia della stanza,cosa che nel film si avverte pochissimo.Poi ci sono certe tammarate che non perdono,dai la stanza che si congela!Si allaga!LUi che esce con la mente dalla 1408!E dov'è la luce giallo-arancio del racconto?Diciamo che il film è carino se non hai letto il racconto.Stavolta siamo discordi Ester!
Elfo.
ciao non so come sono arrivato qui ma ho trovato un blog per i miei denti!cioè come primo post 1408 il film..e più indietro 1408 il racconto..be direi che ti linko dato che sono stati anche i miei ultimi due post!non sapevo dei finali alternativi ma è una bellissima notizia..io ho dato 7 al film e sono in disaccordo con elfo qui sopra..a mio parere il film è ben superiore al racconto che, lo saprete, è stato scritto da king inizialmente solo come prova sullo scrivere in on writing..poi ovviamene "é il racconto e non chi lo racconta" e quindi ne è venuta fuori una bella storiella dove però king non da il massimo..anzi..sembra aver fretta di finirlo infatti è un po' tranciato a metà.avevo paura di come avrebbero trasposto la liquefazione della camera agli occhi di mike (ma hai notato quanto usack assomigli a king da giovane con occhiali e cappello??) e invece il regista ha fatto un buon lavoro..ovviamente ci sono certe scene che si poteva risparmiare come la totale esplosione o la scena finale con lui che fa il figo però la pellicola non è mle.come hai detto tu un grande cusack in un film che non ha niente di nuovo ma riesce comunque a farsi apprezzare!be comunque vedo che di fianco co sono n sacco di recensioni che voglio leggere (number 23,crank,300…)quindi ti linko e a rileggerci!passa da me se hai voglia!ciao!
deneil
@ Elfo: la prima cosa che detto uscendo dal cinema (anzi, la seconda, perchè la prima è stata bestemmiare per il mal di testa causato dall'audio) è stata che il film mi sarebbe piaciuto di più se non avessi letto il racconto, e su questo non ci sono dubbi. In origine avevo assegnato un sette, poi un sette e mezzo e poi, alla fine, ho deciso un otto. Perchè? Perchè la risata isterica di un Cusack rassegnato ad essere preda del Male merita un punto a parte.
@ Deneil: innanzitutto grazie mille, ricambio più che volentieri il link. La somiglianza tra Cusack e King mi era sfuggita, corro a controllare, però l'impressione che il racconto fosse stato "finito alla svelta" l'ho avuta anch'io, basti pensare a come è descritto il colloquio tra Enslin e Olin ed a come invece viene descritta la stanza. E vabbè, anche i Re a volte vanno di fretta. Per quanto riguarda il finale, è meglio quello alternativo, senza "lui che fa il figo", no?
Ma nel film che ho visto io al cinema non faceva il figo alla fine..stava seduto alla scrivania e aeva riascoltato la registrazione in presenza della moglie…cos'è i vari finali li hanno messi in giro per i vari cinema italiani?
allora non sono l'unico ad ever pensato ad un racconto finito n fretta..meglio così!per quanto riguarda il "fa il figo" intendevo quando dava fuoco alla stanza con quell' atteggiamento da "so er mejo!" che stona un po con tutto il resto..ma come detto fa molto king..questa scena credo sia presente anche nel finale alternativo che comunque trovo migliore!ma poi ci sono altri finali alternativi??
deneil
Pensavo che Deneil si riferisse all'ultima espressione di Cusack (posso dire "luciferina"?), nel momento in cui ascolta il nastro con la moglie, la faccenda dell'incendio è comunque presente. Però continuo a sostenere che il finale alternativo alla versione italiana è più azzeccato.
Effettivamente, l'altro finale rende di più…