Le prime meravigliose scene girate da Danny Boyle hanno inizio dove il predecessore era terminato e vedono come protagonisti gli ultimi umani rifugiatisi nelle campagne per sfuggire al contagio; poi Fresnadillo prende in mano la situazione e la narrazione si sposta fino a giungere alle fatidiche 28 settimane dopo, quando l’infestazione sembra essere sotto controllo ed ha inizio la ricostruzione del distretto uno, ben diverso dalla tipica zone one londinese. Ovviamente nulla è sotto controllo.
Penso di poter affermare che la componente violenta supera non di poco quella del suo paparino, che perlomeno offriva allo spettatore giusto i rituali dieci minuti per ambientarsi. Un uso confuso e frenetico della macchina da presa non può che accentuare la profonda sensazione di angoscia che pervade tutta la pellicola, fino a raggiungere il suo apice in una sequenza completamente buia nella quale allo spettatore è concesso solo il punto di vista mediante un obiettivo per visione notturna. Sì, sì, lo so, ce l’aveva già fatto vedere Demme, ma qui è un’altra cosa, non so se migliore, solo un’altra cosa. Robert Carlyle è perfetto, sofferente e impeccabile; Rose Byrne si prepara ad entrare nell’olimpo delle mie attrici preferite; persino il solitamente poco elegante Jeremy Renner dà una buona prova. Forse un po’ sopra le righe Imogen Poots, forse.
Una fotografia indimenticabile, una colonna sonora magnifica, in continuum con 28 Giorni Dopo. Certo, non manca qualche caduta di stile, l’azione schiacciante prevale sulle altre componenti e forse il Big Ben viene inquadrato giusto una volta di troppo, ma non sarò certo io a lamentarmi. Spero solo che nel prossimo episodio la narrazione non abbandoni Londra, perché, almeno per quanto mi riguarda, l’ambientazione in questa città contribuisce non poco a livello di trasporto e, perché no, talvolta anche di commozione. Welcome in London!
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bellissimo, concordo, anche quasi sul voto…
deliriocinefilosloggato.
Già, splendido come pochi. Dai, sul voto siamo lì, mezzo punto più, mezzo punto meno… 🙂
poche differenze dai..mi è piaciuto almeno quanto 28 giorni dopo.
Uuuuh….
volevo giusto visionarlo l'altra sera….
poi, virus per virus, ho optato per quello presente in Planet Terror. Prima che trovino un antidoto, corro a vederlo anch'io!
Mai visti nè uno nè l'altro… ma quasi quasi un tentativo lo faccio… lo descrivete come un "ne vale la pena"… come non fidarmi di voi???!!!
Chiara
@ Phaeskeepho: notato che hai preferito un'altra categoria di non morti. Meglio l'episodio di Rodriguez o quello di Quintino?
@ Chiara: no, no, il mio non è un "ne vale la pena", è un "non si può perdere"! Però ti conviene iniziare da 28 Giorni Dopo.
Che domande! San Quintino è San Quintino!
Belli entrambi, anche se completamente diversi. Unico filo conduttore, l'esaltazione del genere "di serie b".
Comunque è da vedersi a prescindere…. altrimenti che Grindhouse è???
in molti ne parlano bene…
Io non so perchè l'avevo ignorato del tutto…ma ora la curiosità è molta…
bello bello bello
Il voto mi sembra un po' esagerato.
Gli ho dato 7… bello sicuramente ma non sfiora il capolavoro… e quella sorta di finale che ti dice… ci vediamo all'uscita di "28 mesi dopo" non mi è piaciuta.
(Si precisa che quanto scritto non è da considerare spoiler!).
mmm
secondo me ci sono dei grandi problemi nella scenggiatura
tecnicamente è molto bello, con questo montaggio ipercinetico che cerca di inseguire un mondo diventato lepre
purtroppo il non saper rinunciare al dialogo in alcune situazioni, lasciando alle immagini il compito di parlare, lo penalizza
io un bel 7 lo darei, forse anche 7 e mezzo, non di più ^^
[OT]Prova per veri cinefili su Stanley Kubrick. Dimostra la tua conoscenza del grande regista.
Ciao!
QUIZ SU STANLEY KUBRICK
voglio vedere questo film! chiusa parentesi.
Speciale festa del cinema… che ne pensi? Passa a trovarci, ci farebbe molto piacere. A presto ciao