Sono ben otto i film in uscita in sala da noi questa settimana, ma dato che il tempo stringe e la papera non galleggia, da queste parti si eviterà di parlare degli italiani Bolgia Totale e Storie Sospese, ma anche del documentario danese The Visit di Michael Madsen, ma non Michael Madsen quellollà.
Dopo il salto trattiamo invece di alieni, i pugili mancini e i papà che non si fanno più ammazzare come una volta, anche se i veri leitmotiv della settimana sono Morgan Freeman e le sopracciglia di Cara Delevingne. Riusciremo ad inserire un pugnetto verde?
No. |
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Absolutely Anything – Un’Occasione da Dio
Io a Simon Pegg voglio bene e sempre gliene vorrò per aver interpretato e scritto (assieme ad Edgar Wright e Nick Frost) quella gran bella cosa che è stata La Trilogia del Cornetto.
Sembra però che il buon Simon con questo Absolutely Anything abbia toppato di brutto: Metacriticometro a 34 punti, Pomodorometro (ohi ohi) al 13%, più tante, tante stroncature da parte della critica ‘merigana.
Diretto da Terry Jones – che sino ad ora dietro la macchina da presa non ha concluso un granché – Absolutely Anything racconta di un’invasione aliena che potrebbe essere sventata da un Neil Clark (il nostro Simon) improvvisamente scopertosi onnipotente.
Vi ricorda qualcosa quel brutto titolo italiano? Morgan Freeman, salvaci tu.
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The Man from U.N.C.L.E. – Operazione U.N.C.L.E.
L’ultima fatica di Guy Ritchie – regista del meraviglioso Snatch e di cose di minor conto, tipo i vari Sherlock Holmes – si preannuncia davvero una scommessa: gli anni ’60, la guerra fredda, le spie, la CIA, il KGB e tutto il cucuzzaro.
Con un Metascore a 55/100 ma un Tomatometer al 67%, The Man from U.N.C.L.E. è il primo dei due film cool cast di questa settimana: avremo modo di rivedere quel fustacchione di Henry Cavill, la bellissima Alicia Vikander di Ex Machina, l’insopportabile Hugh Grant e persino Luca Calvani, del quale fino a trenta secondi fa ignoravo l’esistenza. Ciao Luca, piacere.
E ringraziamo tutti assieme Morgan Freeman, perché tutto sommato ci è andata bene: in italiano non lo hanno chiamato Operazione Z.I.O..
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Paper Towns – Città di Carta
Tratto dall’omonimo romanzo di Gioòn Green, quello di Colpa delle Stelle, Città di Carta è il quasi esordio cinematografico delle sopracciglia di Cara Delevingne, che presto vedremo anche in Suicide Squad e che avevo lasciato assieme a Jake Bugg e ritrovo al fianco di una che si chiama Rita. Oh, non ti puoi distrarre un attimo.
La trama è quel che è, la regia è del quasi esordiente Jake Schreier, l’adattamento del romanzo è di Scott Neustadter e di Michael H. Weber, autori a quattro mani delle sceneggiature di 500 Giorni Insieme e Colpa delle Stelle.
Il Metascore è giallognolo, fermo a quota 56, il Tomatometer è marcescente al 55%.
Direi che con un polliciotto giallo coricato ne esco splendidamente.
(Qui la recensione del romanzo ad opera di Mr. Ink su Diario di Una Dipendenza).
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Sinister 2
So che certe confessioni non andrebbero fatte su di un blog, ma a me Sinister era piaciuto.
“Oh” di stupore, per cortesia.
A quanto pare, purtroppo, non è piaciuto solo a me, dato che i “produttori de La Notte del Giudizio, Paranormal Activity e Insidious” (stupore, per cortesia, stupore!) hanno deciso di farne una saga.
In questo secondo capitolo Scott Derrickson, direttore del primo, passa alla sceneggiatura, mentre la regia è affidata al semisconosciuto Ciaràn Foy.
La trama è quella del primo capitolo, ma senza il papà.
Metascore a 31, Tomatometer al 12%. Stupooore.
Mi sa che io passo. In caso fatemi sapere se è più brutto di The Gallows.
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Southpaw – L’Ultima Sfida
Southpaw è l’ultima sfida, l’ultimo film e il secondo film cool cast della settimana: Jake Gyllenhaal, Rachel McAdams, Forest Whitaker (perché evidentemente Morgan Freeman aveva da fare), 50 Cent e Rita Ora (la fidanzata delle sopracciglia di Cara Delevingne, e tutto torna… tranne Jake Bugg).
Billy Hope, pugile in aria di pensionamento anticipato, assiste inerme all’omicidio della moglie (John Wick, non sei nessuno!). Privato anche della figlia, affidata ai servizi sociali, Billy avrà un’ultima occasione di riscossa per guadagnarsi il rispetto agli occhi suoi, del mondo e della solita figlia (Ant-Man, non sei nessuno!).
Il trailer puzza di rappa rappa lontano un miglio, però se menano di brutto e ci sono i pesi massimi (tipo Clemente Russo per intenderci, ma meno “Posillipo Basso”, cit.).
Il regista Antoine Fuqua sa il fatto suo (The Equalizer – Il Vendicatore) e anche se trovo inconcepibile fare un film sulla box senza Tom Hardy, credo che Southpaw (che significa mancino, di guardia destra) possa meritare una possibilità.
Metacriticometro a 57/100, Pomodorometro al 60%. L’ho già detto che se menano? Pugno in alto.
Ehi, grazie di aver letto sin qui. Se questo post ti è piaciuto, puoi supportarmi facendolo girare sui social e sul webbe, perché sì la felicità è reale solo quando...
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Absolutely Anything si guarda perchè c'è Simone, io voglio un grande bene a Simone 😉
Operazione Z.I.O. è una roba moscia resa ancora più tale dalla cagnitudine di Cavill. Sinister 2 e Jake "Ti spiezzo in due" Gyllenhaal sono proprio roba mia 😉
Eh eh Ant-Man e John Wick sono due dillettanti 😉 Cheers!
Anche a me Sinister era piaciuto, quindi vedrò anche questo inutile sequel, prequel o quel che è.
Insomma, questa settimana io voglio vedere tutto. Quello con Cavill potrei risparmiarmelo: lui abbastanza cane e le spie – tra Kingsman e Spy – hanno rotto. Mi prenoto per Spectre.