La rubrica (che tutto il mondo ci infischia) sull’analisi semaforizzata e del tutto pregiudiziale delle uscite al cinema. |
Diamo il benvenuto a questa prima settimana di febbraio, che porta in sala da noi – finalmente! – il nuovo lavoro di Tarantino, del quale parliamo dopo il salto assieme ad altre (potenzialmente interessanti) pellicole.
Non parleremo, per una banale questione di tempo, di Remember, firmato dal canadese Atom Egoyan e presentato a Venezia, come non parleremo dell’italiano Seconda Primavera di Francesco Calogero e della pellicola di animazione Il Viaggio di Norm.
Ma non ci chiacchieriamo in perdite, è tardi, la papera non galleggia e dopo il salto ci aspettano Tarantino, alcuni zombie atipici, un maremoto incomprensibile e un sentito grazie ai titolisti italiani.
The Hateful Eight
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Anche se esce oggi, in molti hanno già visto il nuovo lavoro di Quentin Tarantino, c’è chi lo ha visto “leccato” (leaked, trafugato) e chi, da fedele adepto del buon Quintino da Taranto lo ha visto in anteprima in una cofanata di millimetri. La reazione però, indipendentemente dal tipo di visione, sembra essere la stessa: una bomba. Io mi fionderò in sala non appena possibile, anche se nel frattempo tremo per il doppiaggio italiano: il modo in cui è stata travisata la battuta finale di Django Unchained nella versione doppiata mi toglie ancora il sonno, mi tiene sveglia nel cuore della notte assieme al grido degli agnelli. Inutile riassumere la trama, è Tarantino scritto da Tarantino, sceneggiato da Tarantino, diretto da Tarantino. Nel cast i “musi” del regista Samuel L. Jackson, Kurt Russell, Tim Roth, Michael Madsen, Zoë Bell, cui si affiancano Jennifer Jason Leigh, Walton Goggins, Channing Tatum e Demian Bichir. L’intera colonna sonora è curata da Ennio Morricone, che ha già vinto il Globe e che nemmeno due anni fa aveva detto che “mai più” avrebbe lavorato con il regista del Tennessee. Ah, che coppia. Ah sì, Metascore a 68, Tomatometer al 75%.
PPZ – Pride and Prejudice and Zombies
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Nel 2009 arrivò da noi il romanzo Orgoglio e Pregiudizio e Zombie Seth Grahame-Smith. Pur non essendo una patita delle riscrizioni, mi fiondai a leggerlo, più per curiosità e puro amore verso l’originale, intramontabile, sempreverde romanzo di Jane Austen, che per effettivi meriti. Inaspettatamente il lavoro di Grahame-Smith rapì le mie attenzioni, regalandomi anche qualche chiassosa risata. Le prime voci su di un film iniziarono poco dopo e tirarono in ballo un sacco di grandi nomi, ma il progetto si arenò nel giro di poco e sugli schermi arrivò prima il deplorevole Abraham Lincoln: Vampire Hunter (La Leggenda del Cacciatore di Vampiri, 2012), tratto da un altro romanzo dello stesso autore. Nel frattempo sono passati sette anni dall’uscita del romanzo, le mode sono cambiate, le mamme sono invecchiate e anche le aspettative per questa pellicola, firmata da Burr Steers, si sono attutite, ma il film vanta nel cast la presenza (e questa cosa mi diverte un sacco) di Mamma e Nonno Lannister, Lena Headey e Charles Dance, oltre a quella di Lily James (Downton Abbey). Dato che dai noi esce in anteprima mondiale e negli States arriverà il 12 febbraio, al momento dobbiamo accontentarci di un Tomatometer al 43%. Che faccio, rischio? Ma no: polliciotto giallo e buon trash a tutti.
1981: Indagine a New York – A Most Violent Year
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Come prima cosa, rendiamo tutti grazie ai titolisti italiani per aver appiccicato l’ennesimo titolo “alla come viene viene” a qualcosa che poteva semplicemente essere tradotto in italiano per risultare comprensibile. Graaazieee. Saltiamo tutta la parte nella quale vi racconto che il film arriva con più di un anno di ritardo, che è ambientato nella New York del 1981 e veniamo al punto: Oscar Isaac e Jessica Chastain. Non basta? Ok, la regia è firmata da J. C. Chandor, che ha già diretto Margin Call (2011) e All Is Lost (2013). Ancora non basta? Metascore a 79, Tomatometer all’89%, ma il mio cuoricino e il mio polliciotto verde questa settimana sono già stati prenotati.
La Quinta Onda
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Quinto capitolo della saga iniziata nel… Ma va là, sto scherzando. La Quinta Onda arriva dopo aver saltato le altre quattro, ognuna delle quali corrispondente ad un attacco alieno di crescente intensità: la prima onda ha distrutto la rete elettrica, la seconda ha fatto tremare la terra, la terza ha scatenato epidemie e morte, la quarta ha scaricato gli alieni sul nostro pianeta. Nonostante i nomi presenti (la Chloë Grace Moretz di Carrie, la Maika Monroe di It Follows, Maria Bello e Liev Schreiber) negli States – dove è uscito il 22 gennaio – se la è cavata con un 33 al Metascore, un 17% al Tomatometer e un sacco di pernacchie. Pollicciotto rosso, per dare un po’ di colore. No?
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Per il film di Quintino da Taranto ci poteva stare anche il doppio pollice (verde) in alto in stile Borat. Vai in lingua originale, Django Insegno non si può ascoltare e ci ha picconato il cuore… Diciamo il cuore via.
Per il resto penso che alla fine contrarrò questa malattia venerea di nome PPZ, gli Zombie mi fregano sempre, e poi c’è Matt “Più grande attore del mondo” Smith 😉
Dovrei vedere anche l’anno violentone, ma che razza di titoli italiano gli anno dato? Cos’è volevano accalappiare i Carpenteriani? Bah…. Cheers!