Here we are. Manca un’ora all’inizio della ottantasettesima cerimonia di premiazione degli Oscar. Cielo (canale 26), per la prima volta da che abbia memoria, regala quest’anno la diretta in chiaro anche a noi poveracci privi di Sky. È l’una di notte
e tutto va bene e sono tante le dive che hanno già fatto sfoggio dei propri abiti. Dakota Johnson (
Fifty Shadows of Grey), accompagnata dalla mamma Melanie Griffith, si presenta in un monospalla rosso pomodoro con rossetto in tinta. Anche la nostra adorata Rosamund Pike è di rosso vestita, ma siamo fortunamente a tutt’altro livello: dichiara di sentirsi sola, lanciando una poco velata frecciatina alla giuria dell’Academy, che ha ingiustamente snobbato
Gone Girl. Ma le più belle sino ad ora sono Emma Stone, d’oro vestita, e soprattutto Marion Cotillard, in un Dior bianco, lungo e lavorato, che tiene più che alto, esteticamente ed artisticamente, il nome della cara vecchia Europa. A proposito del vecchio continente, passiamo ai sudditi della regina, dove nel reparto da uomo, Benedict Cumberbatch, in giacca color panna, non replica lo scherzone dello scorso anno, ma si fa beccare da un fotografo con la fiaschetta in mano. Sono le due e trenta, Neil Patrick Harris sale sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles e… Prendo sonno.
Sono le otto del mattino ed è tutto finito. Google mi spiega che il miglior film è andato a
Birdman, che si è accaparrato anche la miglior regia (
Iñárritu), la miglior fotografia e la miglior sceneggiatura originale.
Birdman ha fatto il botto, insomma, ma non è riuscito a portare a casa il riconoscimento per il miglior attore protagonista, andato nuovamente ad
Eddie Redmayne per
The Theory of Everything. La miglior attrice (e anche qui nessuna sorpresa) è ancora una volta
Julianne Moore, perché, come dice giustamente
Kris Kelvin di Solaris, per vincere un premio bisogna interpretare un malato grave. Ovviamente più la malattia è debilitante, più prestigioso è il premio (non valgono quindi le comparse con il raffreddore, ma Alzheimer e motoneuroni valgono almeno un
Globe, un
BAFTA e un Oscar). Per quanto riguarda gli attori non protagonisti, i premi non potevano essere più giusti:
Patricia Arquette per
Boyhood (l’unico Oscar vinto dalla pellicola di Linklater, assurdo) e
J.K. Simmons per il delizioso
Whiplash, che vince anche nelle categorie montaggio e montaggio sonoro. Al superfavorito
The Grand Budapest Hotel restano solo i premi tecnici: scenografia, colonna sonora, costumi e trucco. I contentini riguardano
The Imitation Game (vincitore della miglior sceneggiatura non originale),
Interstellar (effetti speciali),
American Sniper (miglior sonoro) e Selma (miglior canzone). La Disney vince di nuovo nel reparto animazione,
macchevvelodicoafare.
Sicuramente il trionfo di
Birdman e del suo infinito piano sequenza rende onore al cinema, così come la supremazia del comparto tecnico della pellicola di Wes Anderson e il piccolo trionfo permesso al cinema indipendente di
Whiplash, eppure qualcosa è andato storto, ed
è andato storto a partire dalle nomination. Come sempre l’elenco dei vincitori nelle principali categorie segue il salto. Non fatevi male, nel saltare, altrimenti potrebbero rifilarvi un premio.
Best Picture (Miglior Film): Birdman di Alejandro G. Iñárritu
Selma – The Theory of Everything (La Teoria del Tutto) – Whiplash.
Directing (Regia): Alejandro G. Iñárritu, Birdman
Le altre nomination: Richard Linklater,
Boyhood – Bennett Miller,
Foxcatcher – Wes Anderson,
The Grand Budapest Hotel – Morten Tyldum,
The Imitation Game.
Cinematography (Fotografia): Emmanuel Lubezki, Birdman
Le altre nomination: Robert Yeoman,
The Grand Budapest Hotel – Lukasz Zal e Ryszard Lenczewski,
Ida – Dick Pope,
Mr. Turner – Roger Deakins,
Unbroken.
Actress in a Leading Role (Attrice Protagonista): Julianne Moore, Still Alice
Le altre nomination: Marion Cotillard,
Deux Jours, Une Nuit – Felicity Jones,
The Theory of Everything – Rosamund Pike,
Gone Girl – Reese Witherspoon,
Wild.
Actor in a Leading Role (Attore Protagonista): Eddie Redmayne, The Theory of Everything
Le altre nomination: Steve Carell,
Foxcatcher – Bradley Cooper,
American Sniper – Benedict Cumberbatch,
The Imitation Game – Michael Keaton,
Birdman.
Actress in a Supporting Role (Attrice Non Protagonista): Patricia Arquette, Boyhood
Le altre nomination: Laura Dern, Wild – Keira Knightley, The Imitation Game – Emma Stone, Birdman – Meryl Streep, Into the Woods.
Actor in a Supporting Role (Attore Non Protagonista): J.K. Simmons, Whiplash
Le altre nomination: Robert Duvall, The Judge – Ethan Hawke, Boyhood – Edward Norton, Birdman – Mark Ruffalo, Foxcatcher – J.K. Simmons, Whiplash.
Writing – Original Screenplay (Sceneggiatura Originale): Iñárritu, Giacobone, Dinelaris e Bo, Birdman
Writing – Adapted Screenplay (Sceneggiatura Non Originale): Graham Moore, The Imitation Game
Le altre nomination: Jason Hall,
American Sniper – Paul Thomas Anderson,
Inherent Vice – Anthony McCarten,
The Theory of Everything – Damien Chazelle,
Whiplash.
Foreign Language Film (Film Straniero): Ida (Polonia)
Le altre nomination: Leviathan (Russia) – Tangerines (Estonia) – Timbuktu (Mauritania) – Wild Tales (Argentina).
Animated Feature Film (Film d’Animazione): Big Hero 6
Le altre nomination: Boxtrolls (Le Scatole Magiche) – How to Train Your Dragon 2 (Dragon Trainer 2) – Song of the Sea – The Tale of the Princess Kaguya (La Storia della Principessa Splendente).
Music – Original Score (Colonna Sonora): Alexandre Desplat, The Grand Budapest Hotel
Le altre nomination: Alexandre Desplat,
The Imitation Game – Hans Zimmer,
Interstellar – Gary Yershon,
Mr. Turner – Jóhann Jóhannsson,
The Theory of Everything.
Music – Original Song (Miglior Canzone): “Glory”, John Stephens e Lonnie Lynn, Selma
Le altre nomination: “Everything Is Awesome”, Shawn Patterson,
The Lego Movie – “Grateful”, Diane Warren,
Beyond the Lights – “I’m Not Gonna Miss You”, Glen Campbell e Julian Raymond,
Glen Campbell… I’ll Be Me – “Lost Stars”, Gregg Alexander e Danielle Brisebois,
Begin Again (Tutto Può Cambiare).
Film Editing (Montaggio): Tom Cross, Whiplash
Production Design (Scenografia): Adam Stockhausen e Anna Pinnock, The Grand Budapest Hotel
Le altre nomination: Maria Djurkovic e Tatiana Macdonald,
The Imitation Game – Nathan Crowley e Gary Fettis,
Interstellar – Dennis Gassner e Anna Pinnock,
Into the Woods – Suzie Davies e Charlotte Watts,
Mr. Turner.
MakeUp and HairStyling (Trucco): Frances Hannon e Mark Coulier, The Grand Budapest Hotel
Le altre nomination: Bill Corso e Dennis Liddiard, Foxcatcher -Elizabeth Yianni-Georgiou e David White, Guardians of the Galaxy.
Costume Design (Costumi): Milena Canonero, The Grand Budapest Hotel
Le altre nomination: Mark Bridges, Inherent Vice – Colleen Atwood, Into the Woods – Anna B. Sheppard e Jane Clive, Maleficent – Jacqueline Durran, Mr. Turner.
Visual Effects (Effetti Visivi): Interstellar
Le altre nomination: Captain America: The Winter Soldier – Apes Revolution (Il Pianeta delle Scimmie) – Guardians of the Galaxy – X-Men: Days of Future Past.
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Birdman è un gran bel film a livello tecnico, ma non mi ha lasciato niente, sinceramente. Molto manieristico, anche antipaticuccio. Tifavo per Boyhood, anche se il premio a Iñárritu non si tocca proprio.