L’Altra Grace (Alias Grace) è una miniserie televisiva in 6 episodi disponibile su Netflix dal 3 novembre 2017. La miniserie è ispirata al romanzo L’Altra Grace di Margaret Atwood, il cui adattamento è stato curato da Sarah Polley. La regia è di Mary Harron. Nel cast Sarah Gadon ed Anna Paquin.
L’Altra Grace, piccolo grande gioiello di Netflix, porta in scena un personaggio che raramente siamo abituati a vedere in TV: un’assassina, un’omicida con l’apostrofo, un’assassina donna. Il nome di questa assassina è Grace Marks, nella fiction come nella realtà: sembra difatti che nel 1843 una donna di nome Grace Marks sia davvero stata accusata di omicidio e condannata a 30 anni di carcere per poi sparire nel nulla.
La miniserie in 6 parti potrebbe sembrare un po’ lenta, soprattutto se paragonata alla sorellina maggiore, The Handmaid’s Tale; serie TV andata in onda quest’anno su Hulu, tratta da un altro romanzo della stessa autrice, Margaret Atwood. Eppure non c’è niente di lento nell’episodio finale, Parte 6, che andiamo adesso ad analizzare. Se non hai visto l’ultimo episodio ti consiglio di non leggere oltre, perché da qui in poi stendiamo un velo di… spoiler!
spoiler sul finale de L’Altra Grace
L’Altra Grace (Alias Grace): riassunto e spiegazione dell’episodio finale, Part 6
L’ipnosi: farsa, follia o possessione?
Jerome (Zachary Levi) inizia la sua seduta di ipnosi allo scopo di fare emergere la verità: Grace ha davvero ucciso Nancy Montgomery oppure è un’innocente soggiogata dal giovane McDermott? Ad emergere, però, è in realtà un’altra personalità di Grace, un’identità che dice di essere la sua defunta amica, Mary Whitney. La voce con cui Grace risponde è stridula e sibilante, come non le appartenesse. La sua risata è profonda; le sue parole sono provocatorie, parla in un modo nel quale Grace non avrebbe mai potuto (e forse voluto) parlare.
Io non sono Grace. Grace non ne sapeva niente. Ho detto a James di farlo. Ci sono stata per tutto il tempo. Qui. Dove sono ora, con Grace.”
L’alter ego di Grace, Mary, ammette l’omicidio di Nancy Montgomery. Racconta di come il suo fazzoletto a fiori sia stato usato da lei e da McDermott per strangolare la governante. Eppure nella ricostruzione della presunta Mary, Grace -la vera Grace- si trovava in realtà in un angolo o addirittura al piano di sopra mentre avveniva l’omicidio. Mary racconta di aver usato il corpo di Grace perché l’amica, al momento della sua morte (a causa delle complicazioni di un aborto) non aveva aperto la finestra per lasciarla andare via, un po’ come accaduto al momento della morte della madre, durante la traversata dall’Irlanda.
I presenti, ovvero il Dottor Jordan (Edward Holcroft) ed i benefattori di Grace, sono frastornati e spaventati dal racconto della giovane. La moglie del Direttore del Penitenziario azzarda l’ipotesi che Grace, la povera e sventurata Grace, sia posseduta dallo spirito di Mary. Noi spettatori, un po’ come il Dottor Jordan, siamo scettici: e se Grace stesse fingendo? Se fosse d’accordo con il presunto Dottor Jerome DuPont, che d’altra parte avevamo inizialmente conosciuto come Jeremiah, il venditore ambulante? D’altronde abbiamo visto Grace esercitarsi allo specchio più volte, la abbiamo vista scegliere le sue parole con cura, la abbiamo vista prepararsi a tutto questo. O forse no?
L’episodio finale di Alias Grace non fornisce alcuna prova o spiegazione, non dà né conferme né smentite sulla colpevolezza della ragazza. Questa totale ambiguità è ovviamente voluta: non è l’innocenza di Grace il fulcro della narrazione, quanto le sue costrizioni di donna, di serva, di immigrata. La seduta di ipnosi altro non è che la liberazione da queste costrizioni, un sollievo, nel caso di Grace, tanto necessario quanto pericoloso.
Caro Reverendo Verringe, l’esperienza di aver assistito a quello che abbiamo visto nel salone del Direttore, ha sollevato molte questioni riguardo l’ipnotismo e il mesmerismo. Mi domando se possano offrire un’opportunità alle donne di dire cosa pensano… e di esprimere i loro veri sentimenti e sentirsi più audaci e, in termini più volgari, di sentirsi libere.
Mi chiedo dell’infanzia violenta di Grace e della sua esperienza come giovane donna, costantemente abusata, molestata in tutti i modi. Mi chiedo quanta rabbia repressa abbia dentro di lei, come risultato di tutto ciò. La domanda è… Questa rabbia è stata diretta contro Nancy Montgomery e Thomas Kinnear, sfociando nel loro omicidio?”
La vita di Grace… dopo la grazia
Il Dottor Jordan decide di non scrivere il suo rapporto, evitando di fatto di prendere posizione. Lascia Kingston senza salutare la sua giovane paziente e poco dopo viene chiamato al fronte per la Guerra di Secessione. Non rivedrà mai più Grace Marks e scopriremo, alla fine, che resterà gravemente ferito in guerra.
Dopo un salto temporale di 11 anni, scopriamo che a Grace è stata concessa la grazia. Prova una nuova (forse l’ultima) espressione allo specchio ed ha qualche ruga e diversi capelli bianchi quando abbandona quella che è stata la sua casa per 30 anni, il penitenziario. Una volta fuori, la aspetta -finalmente- una buona notizia: un giovanotto la vuole in moglie, ma non è il Dottor Jordan, è James Walsh, il vicino dei Kinnear che, con la sua testimonianza, aveva contribuito a far accusare Grace.
Grace si ritrova così a vivere in una modesta fattoria con una bella vista, due cavalli, le galline, le vacche, il cane di nome Rex ed il gatto Tabby; si ritrova, cioè, a vivere esattamente la vita che Mary Whitney (Rebecca Liddiard), la sua amica, pianificava per sé.
James, suo marito, è corroso dai sensi di colpa e di tanto in tanto le chiede di raccontargli ciò che la giovane ha passato in manicomio, le chiede se potrà mai perdonarlo per esser stato la causa di tutti i suoi mali. Grace, con aria assente, gli dice di averlo perdonato, mentendo. D’altro canto Mary le aveva detto che una piccola bugia può essere giustificata se detta per quieto vivere. La pace di Grace, forse, alla fine di questa storia, è quella di avere accanto un uomo che quotidianamente si scusi con lei per il tutto male patito.
E questa è la mia interpretazione del finale di questa intrigante miniserie. Sei d’accordo con me? Hai notato qualcosa che mi sono dimenticata di citare? Non mancare di farmelo sapere nei commenti e ricorda che, se ti va, puoi votare il finale di questa serie commentando o semplicemente cliccando sulle stelline alla voce “voto dei lettori” nella review. Se preferisci, puoi leggere la recensione e votare (anche) l’intera stagione cliccando sul link qui sotto.
Link utili su L’Altra Grace, la miniserie tv:
Se questa miniserie ti è piaciuta, potresti voler approfondire con:
L'Altra Grace (Alias Grace), il finale della miniserie
Titolo originale: Alias Grace
Description: Recensione e spiegazione dell'episodio finale de L’Altra Grace (Alias Grace), la miniserie televisiva in sei episodi ispirata al romanzo di Margaret Atwood, il cui adattamento è stato curato da Sarah Polley.
Director(s): Mary Harron
Actor(s): Sarah Gadon, Anna Paquin, Zachary Levi, Edward Holcroft, Rebecca Liddiard
Genre: drama, crime, thriller
Stagione: 1
Numero di Episodi: 6
Start Date: 03/11/2017
- storia
- tecnica
- finale
- impatto
in sintesi
Proprio come i precedenti episodi, anche il series finale de L’Altra Grace fa riflettere, fa soffrire e, sì, angoscia anche un po’. Non viene data una spiegazione ai fatti, non viene dato un nome all’assassino di Kinnear e Nancy Montgomery. Non viene nemmeno dato il giusto riscatto alla povera e sventurata Grace Marks, che solo dopo 30 anni lascerà il penitenziario per finire, forse, imprigionata in una nuova, ultima espressione. Eppure in questa sua nuova cella, costruita ed arredata nel modo in cui la cara Mary Whitney avrebbe voluto il proprio futuro, Grace riceverà tutte le scuse che merita e che nessuno prima, uomo o donna che fosse, le aveva mai porto.
Pros
- l’interpretazione (strepitosa) di Sarah Gadon
- i brividi durante la seduta di ipnosi
- l’amarezza senza concessioni
Cons
- una chiosa forse un po’ troppo sbrigativa
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Ciao,
Io sono d’accordo per quanto analizzato dell’ultimo episodio.
Tuttavia, ritengo che ci sia un dettaglio che andrebbe preso in considerazione dagli episodi pretendenti:
Quando muore Mary, Grace sente la sua voce dirle “fammi entrare” (entrare dentro di lei?)
Inoltre sviene e al risveglio continua a chiamare “Grace” come se non fosse lei.
Inoltre, quale senso avrebbe avuto prendersi gioco del dottore incaricato
di scrivere un documento in suo favore, che poteva risparmiarle 11 anni di prigione.
Tutto questo mi porta a concludere che tutta la repressione e le molestie ricevute abbiano generato la seconda personalità che incarnava l’amica Mary.
Confesso, che è solo l’idea che mi sono fatto riflettendo su quanto visto e quanto hai scritto tu, non a caso ho cercato su google interpretazioni del finale.
Da ultimo, il titolo in italiano non lo trovo molto significativo ma Alias Grace invece sembra immediatamente indirizzare all’ipotesi che fosse affetta da una seconda personalità.
Cosa ne pensi?
Grazie
Andrea
Ciao Andrea, grazie a te!
Ti do ragione su tutta la linea. È passato un po’ di tempo dalla visione di questa piccola grande serie… ma mi sembra di ricordare che anche in uno dei primi episodi (attenzione, spoiler!) al momento della morte della madre durante la traversata, Grace fosse rimasta suggestionata dall’idea di “anima intrappolata”. È possibile quindi che alla morte della povera Mary abbia interiorizzato non solo il ripresentarsi di questa paura, ma anche la personalità dell’amica. Certo, il finale è volutamente ambiguo e sì, il titolo inglese è più enigmatico e più riuscito, ma pazienza. 🙂
Descrive la storia di una persona bipolare allo stadio massimo, ma ai tempi non si conosceva un disturbo del genere. Ci sono due persone contrastanti… una Grace dolce e servizievole, l’ altra ( titolo del film) è giustiziera e vendicatrice. Il tutto si trae dal finale, a quanto pare Grace ha ucciso non solo nancy ma anche la sua vecchia e cara amica… ” il peccato si punisce”, l’altra grace prende il possesso di lei per fare giustizia mentre la stessa non lo sa… disturbo bipolare stadio massimo…
Ps l’altra personalità sembra essere l’amica, perchè è la figura più ribelle che ha mai conosciuto. Il suo inconscio adotta lei come personaggio per espimere la sua seconda personalità, rifacendosi ad un modello che esprima il più vicino possibile l’altra grace.
Ciao Delia, perdona il ritardo nella risposta.
Ti dico la verità: per me è passato un bel po’ di tempo dalla visione, ci sono dettagli che sicuramente avrò dimenticato… ma cosa ti porta a pensare che Grace abbia ucciso anche Mary? Non ci avevo proprio pensato, dovrei rivedere l’episodio in questione…
Ho appena finito di guardare la serie e Mary non è stata uccisa, ma morta a causa delle complicazioni causate dall’aborto.
Avrei voluto dopo tanta attesa, da parte di Grace e del dr. Jordan, e di noi spettatori con loro, un happy end, un finale romantico, ma capisco che sarebbe stato forse troppo scontato anche se molto liberatorio. Trovo alquanto fastidioso il matrimonio con Jamie, personaggio che Grace non ha mai considerato. Capisco che una donna dell’Ottocento, nelle sue condizioni, non avrebbe avuto molta scelta se non tornare a essere una cameriera fino alla fine dei suoi giorni…
Ciao!
Finito ora di vedere la serie.
Sono certa che si tratti di disturbo della personalità a causa degli abusi e gli shock subiti nell’infanzia e nella prima adolescenza. Volutamente l’autrice ci fa credere ad una possessione da parte di Mary. E volutamente, considerando la poca stima che si aveva del genere femminile all’epoca, ci fa credere che Grace sia una bugiarda e che sia una finta agnellina.
Il dottor Johnatan ci era arrivato alla diagnosi di doppia personalità, ma nell’800 purtroppo una tale sentenza non era da prendere sul serio, vista l’ignoranza ed il conservatorismo. Non ci spiegano i motivi della scarcerazione finale, e non ho nemmeno una vaga idea del perchè, sarebbe stato interessante analizzare quest’ultima tesi.
Ho visto la serie e subito dopo ho letto il libro. Mi sono convinta che Grace abbia veramente ucciso sia Nancy che Mary. Nell’ultimo capitolo sembra lo dica chiaramente: ” per molti anni ho avuto una gran rabbia dentro di me, verso Mary e soprattutto verso Nancy; verso tutte e due, per essersi lasciate ammazzare a quel modo…”. Noi la vediamo addormentata sulla sedia che scopre Mary a letto morta, ma dimentichiamo spesso che è lei a raccontare e nessuno ci conferma che quello che dice sia vero. Lei ha una fattoria con mucche e gatti e tutto quello che Mary sognava: ma era davvero il sogno di Mary che poi lei ha messo in pratica? Chi ce lo assicura? Forse era quello che sognava lei….
È una storia affascinante, una serie molto ben fatta e un libro che è ancor più intrigante, ma rimani stranito alla fine. E con mille dubbi. Però si, se si leggono certe frasi con attenzione, la “verità” e ancora di più te la scrive lei in quella lettera finale che manda a Simon. Ovviamente è un’opinione “a caldo” avendo terminato il libro oggi.
Una serie così intrigante non mi capitava di vederla da tempo .. ho letto volentieri i vostri commenti, riguarderò la serie e leggerò il libro.
Anche io ho pensato che Mary l’avesse uccisa lei, e vedo che non sono l’unica ad averlo pennsato, quindi vuold dire che in qualche modo qualche segnale arriva che induce a pensarlo. Si definisce il profilo di una ragazza disturbata, con un trauma mai superato, quello della bambina che trova la madre fredda, morta al suo risveglio. Mary rappresentava una nuova possibilità ma lei l’ha delusa e per questo lei l’ha uccisa. In una realtà culturale in cui il peccato aleggiava ovunque, Mary ne incarna comunque lo spirito giustizialista pur essendone lei vittima. Non è capace però di comprendere il perché di tanto dolore e perché come donna debba subire tante umiliazioni, al contrario di Mary lo ha acquisito come comportamento normale e non si ribella costruisce una glaciale insensibilità di fondo che le permette di sopravvive a tutti i traumi e alle miserie che ha vissuto, ma quella parte è lì sotto pronta ad uscire in qualsiasi momento. Non dimentichiamo le ragioni per cui lo stalliere non dovrebbe uccidere Nancy in cucina: perché sporcherebbe il pavimento e il tappeto e poi sarebbe duro da lavare. Ed altre affermazioni che ogni tanto cozzano con il profilo della ragazza dolce e timorata di dio. E se Mary non fosse mai esistita? E se fosse l’alter ego di Grace? Grace che vuole chiudere con un certo periodo della sua vita diventando servizievole e rinunciando alla lotta? Non dimentichiamoci che è lei che ci racconta la storia…
Tutti i commenti sono molto interessanti. Io ho appena finito di vedere la serie e sinceramente, prima di aver letto qui, non avevo pensato che Grace possa aver ucciso anche Mary o addirittura che Mary non sia esistita e sia solo la seconda personalità di Grace. Tutto ciò è molto molto interessante. Ci rifletterò ancora. Grazie!
Ho appena finito di vedere la serie.
Anche io credo che non è importante sapere se Grace sia colpevole o no, ma che il film voglia far riflettere sulle condizioni di vita durissime di una ragazza irlandese povera e immigrata, nell’ 800.
Comunque anche io credo ad un disturbo della personalità multipla, dovuto agli abusi tremendi che aveva dovuto subire.
Non avevo pensato al fatto che Grace potesse essere l’ assassina anche di Mary, ma leggendo i commenti che lo affermano, in effetti molti elementi lo fanno pensare..
Una serie ben fatta e avvincente.
Compiere i delitti con la personalità di Mary è come una giustificazione inconscia agli omicidi… Grace nonostante i maltrattamenti e gli abusi era un carattere docile, per sopravvivere davanti ad ulteriori umiliazioni ha scelto di agire come Mary… È tutto molto complicato è l’unica considerazione plausibile che sono riuscita a trovare.
Ho appena finito di vedere la serie.
Capolavoro, fin troppo inquietante, ma allo stesso tempo avvincente e intrigante.
Mary, Grace e Nancy tre donne in una?
Non credo.
Grace secondo me era una ragazza forte, in grado di sopportare tutto nella vita. Ha imparato molte lezioni di vita dalla sua cara amica Mary. Morta a causa di un aborto, situazione alla quale dovette ricorrere perché non poteva continuare a vivere in un mondo dove ciò che stava facendo simboleggiava un peccato imperdonabile.
Nancy fin dall’ inizio ricorda a Grace la sua cara amica mary, ma sono quasi certa che Grace non è mai arrivata a confondere queste due personalità. Piuttosto credo che Grace nel momento dell’ ipnosi fosse impossessata da una voce univoca del mondo delle donne oltraggiate, maltrattate e uccise da un collettivo maschile e patriarcale. Grace racchiude non solo Mary e Nancy, bensì tutte le voci di quelle donne che hanno deciso di ribellarsi ad una situazione di violenza ed odio.
alla fine io penso che la furba Grace non fosse poi tanto docile. Ha subito di tutto, è vero, ma proprio per questo il suo senso di rivalsa è fortissimo. Sogna una vendetta universale contro tutti e deicie inconsciamente o consciamente di coprire i suoi reati con l’apparente svanitezza. IN realtà vuole solo una casa un gatto e stare tranquilla e alla fine ce la fa. La serie insiste sulle sue manipolazioni nei confronti di tutti anche di chi le vuol bene. ER’ un personaggio miserando e pitoso (degno di pietà) reso folle dal dolore e dalle sevizie che con grande volontà trova la strada per sucire dalla disperazione di essere donna, povera, orfana, abusata, molestata. Ogni uomo è un neico e ogni donna che si sottomente anche (Mary rimane incinta, abortisce e muore nonostante i suoi proclami rivoluzionari, Nancy fa l’amante trattata male per mangiare). Alla fine Grace, Mary o chi volete voi vince, quanto volutamente o meno decidetelo voi. Io la considero un po’ disturbata e un po’ farabutta. Ha tirato scemo anche il povero Simon, che in fondo voleva avvicinarla ma forse anche prenderla e su questo lei non discute più: non mi avrete, sembra dire. Grandissimo personaggio.
scusate i tanti errori. Non ho riletto. saluti. R
Ah dimenticavo: nella scena in chiesa con Kinnear a Nancy la signora anziana che si volta a guardarli è Margaret Atwood.
“La tua colpa non é quanto tu hai fatto, ma quanto ti hanno fatto” (cito a memoria dall’ultima puntata). Grace che fa degli abusi subiti? Deve trasformarli in piacere per sopportarli e lo fa nella narrazione, ambigua e seduttiva allo stesso tempo, algida, sottile, intelligente, tanto da irretire il dott. Jordan. É la dissociata personalità di Grace, sospesa tra la rabbia e la gelosia per Mary (la rabbia di essere stata abbandonata, di essere stata sedotta da un uomo, così da respingere di fatto l’attrazione omosessuale di Grace) e la Grace angelica, quella che é degna di salvazione. L’abuso la costringe a identificarsi con l’aggressore, spezzando la sua personalita che emerge terrilmente divisa nell’ipnosi. Jordan non può produrre il suo rapporto, perché la verità di Grace é doppia, corrotta, contraddittoria, niente a che vedere con una idealizzata idea di purezza femminile. La scienza non può capirla (il dott. Jordan é in anticipo di vari anni dal Al di la del principio di piacere di Freud), ma Jeremiah si, leggendo la mano, creando illusioni, avvicinandosi dal versante del pensiero mistico…
Ho appena finito la serie.
Un capolavoro si ma quanti dubbi desta.
Ho ricercato su internet per capire se fossi l’unica a non aver compreso a pieno e, ho scoperto che ognuno ha un parere diverso per quanto simile.
Tuttavia, mentre guardavo la serie facevo caso al suo ricamo (la trapunta che nel 1 episodio ne narra il significato) mentre parla con il dottore.
Credo sia lì la verità . Le parole ingannano ma il corpo no.
Nel dialogo
Si chiede perché le donne cuciono queste strane trapunte che ai suoi occhi sembrano bandiere da guerra , infine si risponde che lo fanno come una sorta di avvertimento.
Il letto per lei rappresenta la vita e nel suo caso non è rose e fiori.
Non a caso alla fine dell’ultimo episodio Grace mostra la sua trapunta (ne cuce una finalmente per se stessa) dove possiamo osservare alcune stoffe dei 3 vestiti di (Mary, Nancy e Grace) .
Il disegno della trapunta fa riferimento all’albero del paradiso il cui significato Nella sua terra d’origine, la Cina, ha una lunga e ricca storia. È citato nel più antico dizionario cinese conosciuto e menzionato in innumerevoli testi di medicina cinesi per la sua asserita efficacia nel curare mali che vanno dalle malattie mentali alla perdita dei capelli. È poco longevo, superando raramente i 50 anni di vita ed eccezionalmente il secolo di vita. Nonostante ciò, la sua straordinaria capacità di generare polloni consente alla pianta di replicare sé stessa per tempi assai più lunghi.
Grace aggiunge però dei serpenti, questi ultimi possono avere diversi significati ma a mio avviso sono le bugie che ha raccontato.
In ultimo cucirà dei ricami sui 3 pezzi di stoffa “così saranno un tutt’uno “.
Una tale affermazione mi fa pensare che è questo quello in cui ci ha indotto a credere.
Le tre figure sono il riflesso di se stessa e la punizione afflitta per non aver rispettato il proprio corpo (per le gravidanze indesiderate). Mi accodo per una presunta omosessualità.
Ciao, penso che lei non è Grace ma Mary, che insegna a Grace di non fidarsi degli uomini, di non concedere niente se prima non mantengono le promesse. Poi nella serie è stranamente Mary a cedere all’amore? Infatti per me è la povera Grace ingenua a morire e Mary prende il suo posto fingendo di essere dolce come avrebbe voluto essere per piacere agli uomini della sua epoca.
Ma come raccontare l’affascinante dottore la verità? Raccontare se stessa, la vera lei senza apparire diretta come era solita essere Mary? Il dottore era infatuato di Grace e ormai Mary non aveva speranza di conquistarlo.
Doveva essere Grace per ricevere la grazia e Mary doveva stare buona per non rischiare, alla fine la trapunta del tuttuno penso che abbia desiderato essere non l’amante del padrone ma la padrona, infatti l’abito rosa non era quello della cameriera ma di una signora libera e ricca. Forse sbaglio ma anche quando il vecchio amico gli dice di non rivelare la sua vera identità mi ha fatto capire che anche lui non l’avrebbe tradita nel dire che era Mary e non Grace, altrimenti perché è svenuta?
Mi è piaciuta moltissimo questa serie è questa è la mia interpretazione.
Antonietta
Appena finita di vedere e devo dire che si tratta di un prodotto intrigante, che ti tiene col fiato sospeso sino alla fine. Come giustamente dice la recensione uno dei punti forti è sicuramente l’interpretazione di Sarah Gadon e il personaggio di Grace in sé. Quando una persona parla in maniera così gentile e forbita fino a sfiorare la tenerezza, si rimane totalmente affascinati che un essere del genere possa essere immischiato con vicende così “basse” (lei dovrebbe essere sempre sul portico, baciata dai raggi del sole, ma agli onori della cronaca è balzato quello che avrebbe fatto in cantina, all’oscuro del mondo); è questo il punto forte della serie che tiene sulle spine per i sei episodi.
Ambigua, misteriosa anche se logorroica, Grace conduce dentro ogni argomento le tante angherie subite. E come non potrebbe.
Ho letto qui tante letture intelligenti e appassionate che mi hanno confermato quanto ci troviamo dinanzi ad una serie da vedere.
Detto ciò passo alla pars destruens,
Tra le varie interpretazioni, quella che mi ha colpito di più mi pare quella di Antonietta in cui spiega che Grace è dentro di sé più una Mary, ovvero una persona sfrontata, che si sa difendere, che riesce a non concedersi agli uomini e che coerentemente, se ben motivata, potrebbe prendere persino parte ad un omicidio per vendetta, traendone gusto. Si potrebbe dire che Grace è in realtà Mary, nel senso che è forte, per usare una sola parola. Tuttavia, per difendersi e proseguire la finzione del personaggio debole, utile all’assoluzione, la Grace-Mary deve continuare a fingersi Grace-Grace, anche perché intanto il dottore si è innamorato di lei in quella versione.
Colgo meno, lo devo ammettere, il cambio effettivo di personalità, come se veramente ci fosse stato un cambio di persona dopo la morte o qualcosa del genere (ultraterreno o doloso). L’unica finzione che riesco a accogliere come compatibile con la serie è tutto immateriale. Pertanto Grace è Grace veramente, all’anagrafe troveremmo il suo nome, ma la sua natura interiore è fatta della stessa sostanza che la Grace-paziente attribuisce, per proiezione, alla sola Mary. In realtà non sappiamo se Mary fosse o meno come ci viene raccontata, ma importa meno. L’essere-Mary è più un modo di essere e non solo la persona a cui si riferisce: e, come sappiamo, un modo di essere non è trasferibile. Per questo Grace deve inventarsi di sana pianta di aver assimilato l’altro-da-sè, di aver fatto suo quel che le è estraneo (ma che in realtà non lo è), per atto magico/divino mediante il trasferimento in lei dell’anima della volitiva Mary, appena spirata.
Sui motivi del suo omicidio, così vaghi, inizio a ravvisare qualche problema nella struttura della serie. Mi perdonerete perché vado davvero a memoria quindi spero di non sbagliarmi: la Grace del primo episodio è ammaliante, sembra sempre una persona che può aver davvero commesso l’omicidio. La doppiezza in lei è potente, manifesta, affascinante. Ma credo che dal 2° episodio in poi prende il sopravvento in maniera troppo dominante la parte angelicata di lei. Il suo lato chiaro, ovviamente controllato appositamente per ingannare il dottore, finisce per soffocare l’oscurità di Grace. Per farci finire irretiti nelle tante menzogne della Grace buona, la storia stessa si arena lì, vittime dei propri nascondigli. Della Grace-buona abbiamo tracce vivide, sin troppo, ma della Grace “cattiva”, non abbiamo che congetture, menzogne, sensazioni assai indirette.
Io credo che la debolezza di questo aspetto della serie è che non si arriva alla fine a dire esattamente come stanno le cose. La vaghezza, la doppiezza, il mistero, sono un veicolo, non il punto di destinazione. Approdare esattamente dove si è stati tutto il tempo per 6 episodi ci fa girare in tondo, inutilmente. Anzitutto, i motivi dell’omicidio sono appena abbozzati perché la personalità di Grace, vero centro dell’attenzione, è in sé informe: non solo non sappiamo se è colpevole o no, se è cattiva o buona (questione secondaria), ma in cosa crede davvero? Nella bibbia che conosce a menadito? Di cosa vuole punire esattamente Anna Paquin/Nancy Montgomery e il padrone di casa? Agisce perché vede che la sua governante potrebbe superare indenne proprio una gravidanza indesiderata che invece ha condotto alla morte la sua cara amica? Ciò viene solo accennato.
Tra chi crede che Grace sia innocente (solo Grace) e chi una ammaliatrice disonesta (solo Mary, per intenderci), io sposo semplicemente l’idea che la protagonista sia davvero una persona debole, angelicata e che dunque ha tanti sensi di colpa quando è costretta o vuole commettere un atto sconveniente per gusto o tornaconto personale. Lei ha davvero vissuto le esperienze maturando in sé una cattiveria (prima assente in lei) assolutamente comprensibile contro il mondo, un mondo a cui appunto deve continuare a nascondere questo suo lato oscuro. In una parola, deve nascondergli la sua identità. A Grace non interessa per niente vedersi ridurre la pena, altrimenti attraverso l’ipnosi avrebbe detto tutte cose a proprio favore, invece si condannata. Quella scena è una pura messa-in-scena e devo dire che il doppiaggio italiano lo sottolinea tanto. Questo aspetto ridimensiona ogni ipotesi secondo cui la protagonista sia una fine calcolatrice, una sorta di Mary rediviva in cerca della scarcerazione. Lei è piuttosto una vittima cui persino la sua interiorità è stata mortificata e che deve finire per giustificare, anche ai suoi occhi, un atto negativo spogliandosi della propria identità.
Ciò che non mi spiego è perché non mostrarci alla fine davvero ciò che è successo. Anche solo a noi, senza trattarci come il povero dottore che, non si capisce bene perché, viene fatto fuori da un evento del tutto esterno alla trama, e che quindi non ci emoziona per niente. Vanificando la fine dell’arco di un personaggio così importante.
In definitiva, aggiungo che se c’è di mezzo non un solo omicidio, bensì due, si debba raccontare totalmente perché sia avvenuto (dopo che il “come” viene così tante volte mostrato). Il bellissimo personaggio di Grace meritava che la propria profondità potesse rispecchiarsi in maniera compiuta negli eventi della trama.
Io penso che Grace abbia incarnato il senso di vendetta della amica Mary, la cui famiglia è stata sterminata e a cui hanno partecipato gli amici di Kinnear. Vi ricordate quando lei sale a servire a tavola, stavano ridendo sul fatto? E anche Nancy ha fatto un commento derisorio su quell’episodio. Lei ha incarnato i desideri dell’amica perchè lei non aveva sogni. Il modo poi in cui ha liquidato la questione dei fratelli lasciati in mano al padre alcolizzato, non mandando i soldi per il loro mantenimento, ha dato subito l’idea di una persona poco incline all’empatia verso i propri cari. Sicuramente affetta da un disturbo bipolare, ma molto intelligente, non si è lasciata incantare dal dottore “comprensivo” definendolo un uomo uguale agli altri. Infatti nell’ultimo episodio il dottore ha un rapporto sessuale con la padrona di casa che, per la modalità, lo mette sullo stesso piano degli altri. Fatta giustizia, questa poi è arrivata anche per lei.
Sono molto d’accordo, tanto con Rob quanto con Debbi: personalmente penso che i creatori hanno parzialmente rovinato una serie potente, con dialoghi spettacolari e una regia sapiente usando il loro materiale come un minestrone, mettendo sin troppe suggestioni e alla fine non c’è un puzzle da ricomporre ma solo tessere sconnesse… E il bambino che lei aspettava una volta uscita dal carcere, frutto certamente di violenza, e di cui Grace non vuol parlare, che fine ha fatto…? Troppi elementi suggeriti, mi va bene invitare lo spettatore collaborare con l’autore e cercare lui stesso la spiegazione, a CREARE la storia… ma per potermi fare un’idea o bisogno davvero di conoscere tutto, non solo ciò ce ci è suggerito nebulosamente…
Ma come poteva l’ambulante essere diventato medico specializzato 8n ipnotismo? Si scambiano occhiate di intesa su un segreto, segreto che viene anche menzionato nella ultima lettera a Simon
Se così sarebbe stata una finzione, un trucco
Ho finito di guardare ora la serie, quindi la mia è una riflessione a caldo. Inoltre vivendo all’estero l’ho vista in originale con sottotitoli in inglese e penso sicuramente di essermi persa qualche sottigliezza, perché Grace spesso parla velocemente. Ora dovrò leggere il libro, la Atwood mi piace molto, le sue riflessioni sono sempre molto profonde. Io credo che Grace sia una semplice ragazza affetta da disturbo della personalità multipla, per chi è interessato consiglio vivamente il libro “una stanza molto affollata”, è la storia vera di un ragazzo americano che aveva 29 personalità. Leggendo il libro sembra di parlare di fantascienza, mi ha lasciato a bocca aperta per tutto il tempo della lettura! Tornando a Grace, la vita piena di violenze l’ha resa propensa a un disturbo mentale e per questo una volta morta l’unica persona con la quale si era instaurato un vero sentimento di amicizia, la sua mente rifiuta di accettarlo. È ancora giovanissima, quasi bambina e la mente è molto suscettibile a eventi traumatici… Per questo rifiuta di lasciare andare la sua amica e questa diventa parte di lei. Ricordiamoci che Grace insiste nel dire che non ricorda e infatti durante l’omicidio la vediamo in diverse modalità: a volte è lei stessa che uccide altre volte è fuori in giardino a guardare le lumache. Inoltre spesso lo stalliere le dà della bugiarda accusandola di essere lei l’ideatrice del piano. Io penso che Grace sia genuinamente sincera, ma malata. La parte assassina di lei, Mary, la tiene all’oscuro delle sue azioni probabilmente per proteggerla. Vi consiglio di leggere il libro “una stanza molto affollata” perché spiega veramente bene questo tipo di disturbo mentale! È stato interessante leggere le vostre opinioni, non pensavo di trovare così tante versioni differenti. Ora invece di chiarire il finale, me lo sono resa ancora più indecifrabile! Grazie a tutti!
Avvincente miniserie, guardata tutta d’un fiato. Intrigante ed ipnotica. Il finale non mi è stato molto chiaro, ma leggendo i commenti ho capito che forse ha una interpretazione un po’ libera. Alter ego? Forse. C’è un passaggio in cui Grâce dice di aver perso un bambino, mentre racconta le sue vicissitudini al dottore. Che sia lei Mary? Che sia una proiezione di sé stessa? Che abbia ucciso metaforicamente il senso del peccato che a suo dire lei rappresentava essendo stata abusata?
Ho appena finito di vedere la serie.
Questa è la mia interpretazione:
Grace è una donna affetta da disturbo dissociativo, la sua personalità latente e creata in risposta ai traumi subiti dal padre uccide Grace e ne prende il posto.
Penso che Grace sia stata abusata sessualmente dal padre, tanto da farle odiare gli uomini e averne disgusto.
Penso anche che si fosse infatuata sia dell’amica Mery che di Nancy,che le abbia uccise perché incinte, ree di essersi concesse agli uomini e non a lei e colpevoli di dare alla luce altre creature sfortunate e costrette a vivere in quel mondo ingiusto.
La personalità oscura di Grave uccide Grace stessa dopo che anche lei rimane incinta e da quel momento prende il controllo di Grace.
È come se tutto il racconto fosse il frutto della finzione della personalità oscura di Grace e non di Grace stessa.
Grace è morta, come Mery e Nancy.
L’altra Grace si finge Grace tutto il tempo, fino al momento dell’ ipnosi dove può essere finalmente se stessa e confessare.
Il finale mi conferma questa teoria: la trapunta con i “pezzi” di qualcosa delle tre donne che ha ucciso è l’unica cosa che le tiene unite e che mostra solo a se stessa.
P.s penso che anche Jeremiah avesse altre personalità…