La storia della vera bambola Annabelle secondo il racconto dei coniugi Warren: una storia diversa ma non meno inquietante di quella dei film
La bambola Annabelle è entrata nelle nostre vite grazie a James Wan, che l’ha infilata nel suo L’Evocazione. L’impatto iconografico della bambola è stato così forte che lo stesso Wan si è proposto come produttore per un film -già diventato una serie di film- con protagonista proprio Annabelle, la bambola maledetta.
Il primo capitolo, Annabelle, non è stato un grande successo; il secondo, il prequel intitolato Annabelle: Creation, uscirà tra poche settimane e vanterà, dietro la macchina da presa, lo svedese David F. Sandberg. Entrambi i capitoli sono stati scritti da Gary Dauberman, che ha curato anche la sceneggiatura di IT, in uscita in autunno. Ma questo articolo racconta la vera storia di Annabelle, che, come noterai, si discosta molto dalla versione cinematografica.
Annabelle, la vera bambola: una Raggedy Ann
Tanto per cominciare, la vera bambola Annabelle è molto diversa da quella rappresentata nei film. Annabelle è una “Raggedy Ann”, una bambola di pezza con un triangolino rosso al posto del naso.
La storia della Raggedy Ann è legata a doppio filo con quella dello scrittore americano Johnny Gruelle. Raggedy Ann, infatti, ha visto la luce come personaggio dei libri illustrati per bambini grazie a Raggedy Ann Stories del 1915. La produzione delle bambole ha avuto inizio nel 1918 ad opera dello stesso Gruelle, che nel 1920 ha poi pubblicato il secondo libro, Raggedy Andy Stories, con protagonista il fratello di Ann.
Tuttavia anche la storia alla base della creazione di Raggedy Ann merita un cenno, vista la sua tragicità. Siamo agli inizi del 1900. La figlia di Johnny Gruelle, Marcella, trova nella soffitta della nonna una vecchia bambola di pezza piuttosto malmessa. Il fantasioso Gruelle, vedendo infinite possibilità in quel vecchio giocattolo, la ripara e le dà un nome.
La bambola, con quegli occhi a bottone ed il sorriso disegnato col pennarello, diventa il giocattolo preferito di Marcella. A soli 13 anni, però, Marcella si ammala e muore a causa di un vaccino infetto. Gruelle, devastato, decide di omaggiare con il suo lavoro la povera Marcella e la sua bambola preferita. Raggedy Ann è quindi il tributo di un padre amorevole verso la sua bambina, morta prematuramente.
Secondo altre fonti, è in realtà Gruelle ad aver trovato la bambola, appartenuta a sua sorella, e ad aver sviluppato il suo progetto indipendentemente dal triste destino di Marcella. Ovviamente io non so dirti dove in questa storia si fermi la leggenda e inizi la realtà, ma sappi che -per quanto straziante- questo è niente in confronto a ciò che stai per leggere. Da qui in poi, infatti, ci concentriamo sulla sanguinosa storia della bambola Annabelle secondo quanto raccontato da Ed e Lorraine Warren.
Se come me conservi sempre uno “spartano riserbo” su storie di questo tipo, aspetta di arrivare all’ultimo rigo, calcolatrice alla mano.
Annabelle: gli inizi
Nel 1970, la madre di Donna acquista come regalo di compleanno per la figlia una Raggedy Ann usata in un negozio di antiquariato. Donna è una studentessa laureanda in Scienze Infermieristiche e condivide un piccolo appartamento con la compagna di studi Angie. Contenta del regalo ricevuto (beh, almeno inizialmente), Donna porta con sé la bambola nell’appartamento, la mette sul suo letto e quasi se ne dimentica sino a che…
Qualche giorno dopo Donna e Angie notano qualcosa di molto strano e inquietante: la bambola sembra in grado di muoversi. I suoi cambi di posizione in un primo momento sono quasi impercettibili, come piccoli movimenti della testa o delle gambe. Col passare dei giorni i movimenti della bambola diventano più evidenti, trasformandosi in veri e propri cambi di stanza.
Rientrando nell’appartamento, Donna e Angie trovano la bambola in una stanza diversa da quella in cui l’hanno lasciata. A volte la bambola si fa trovare a gambe incrociate e con le braccia conserte sul divano, altre volte in posizione verticale, praticamente in piedi, appoggiata ad una sedia nella sala da pranzo. Spesso Donna, prima di andare al lavoro, lascia la bambola sul divano in cucina, per poi trovarla, al suo rientro, sul letto nella sua stanza, con la porta chiusa.
I messaggi di Annabelle
La bambola non è solo in grado di muoversi, ma anche di scrivere. Circa un mese dopo il suo arrivo nell’appartamento, le due studentesse trovano dei messaggi a matita su biglietti di carta pergamena con la scritta “Help Us” ed “Help Lou”. La scrittura è simile a quella di un bambino. L’aspetto inquietante dei messaggi non è tanto il loro tenore, quanto il materiale su cui sono scritti: né Donna né Angie tengono in casa quel tipo di carta.
Lou è un amico di Donna e Angie, frequenta spesso il loro appartamento dove è momentaneamente ospitato. Il giovane sin da subito si dimostra innervosito dall’apparenza innocente della Raggedy Ann. Crede che la bambola sia maledetta o posseduta e che occorra far qualcosa a riguardo. Consiglia alle ragazze di sbarazzarsi della bambola quanto prima. Ma Donna e Angie, più divertite che spaventate dalle stranezze della bambola, non gli danno ascolto. Anzi…
Il sangue e l’intervento del Medium
Succede spesso, quindi, che Donna rientrando a casa trovi la bambola sul suo letto, sebbene la abbia lasciata altrove. Una particolare sera Donna, di fronte alla stessa situazione, prova un’insolita paura, si rende conto che qualcosa non va. Avvicinatasi alla bambola, vede quelle che sembrano gocce di sangue sul dorso e sulle mani della Raggedy Ann. Il sangue -o meglio, la sostanza rossastra- sembra provenire dalla stessa bambola. Finalmente spaventate, Donna ed Angie decidono di chiedere l’aiuto di un Medium.
È proprio il Medium a fare, per la prima volta, il nome di Annabelle. Il sensitivo racconta alle ragazze che il suolo sul quale attualmente sorge il loro complesso di appartamenti era originariamente un campo. Proprio su quel campo, molti anni prima, venne ritrovato il corpo senza vita di una bambina di sette anni, Annabelle Higgins.
Lo spirito di Annabelle Higgins ha vagato a lungo in quella stessa zona, ha vagato sino a che Donna non ha portato lì la Raggedy Ann. È stato allora che lo spirito di Annabelle Higgins, forse riconoscendo nella bambola la sua bambola, ha deciso di diventare tutt’uno con essa. È così che Annabelle è diventata Annabelle, la bambola. Purtroppo per le ragazze, Annabelle è diventata Annabelle, la bambola maledetta.
Durante la seduta spiritica, il Medium racconta a Donna ed Angie che lo spirito si trova bene con loro, che si sente finalmente amato. Intenerite e mosse a compassione dalla storia di quella povera bambina morta, le due ragazze danno il permesso allo spirito della bambina di restare nella bambola di modo che non si senta mai più sola.
L’aggressionie a Lou
Lou, amico di Donna ed Angie, inizia ad avere degli incubi ricorrenti su Annabelle.
Una particolare notte, Lou si sveglia ma non riesce a muoversi. Si guarda attorno e non nota nulla di strano sino a che, guardando verso i suoi piedi, vede la bambola. Annabelle inizia lentamente a scivolare lungo le sue gambe, sul torace e sino al collo, per poi fermarsi e cercare di strangolarlo. Paralizzato ed in preda al panico, Lou non ricorda più i minuti successivi, ma l’indomani mattina si convince che non sia stato solo un sogno. Il ragazzo è deciso a liberarsi della bambola e di conseguenza dello spettro che la possiede.
Qualche giorno dopo, Lou ed Angie pianificano una gita nella stanza della ragazza. Donna non è in casa e l’appartamento sembra particolarmente silenzioso quando d’improvviso sentono dei rumori provenire dalla camera di Donna. Temendo la presenza di un intruso, Lou si avvicina alla stanza di Donna ed aspetta che i rumori cessino prima di aprire la porta ed accendere la luce. Nella stanza, però, non c’è nessuno e tutto sembra in ordine, eccezion fatta per Annabelle, che invece di essere sul letto dove era stata lasciata, si trova a terra in un angolo.
Lou si avvicina alla bambola e mentre si muove realizza di star facendo qualcosa di molto sbagliato. Sente improvvisamente un terribile dolore al petto e vede la sua camicia macchiarsi di sangue. Poco dopo sul suo torace compaiono sette profondi graffi da artiglio (tre verticali e quattro orizzontali), tutti caldi come ustioni. Le ferite sembrano causate da qualcosa o qualcuno che ha tentato di aggrapparsi al suo petto in malo modo. Ma nella stanza non c’è nessuno a parte lui… e Annabelle, la bambola, che adesso si trova seduta al centro della stanza.
L’intervento dei demonologi: Ed e Lorraine Warren
Donna è finalmente convinta che la bambola non ospiti lo spirito di una bambina, ma qualcosa di molto più malvagio e demoniaco. Decide quindi di chiedere aiuto a Padre Cooke della Chiesa Episcopale. È proprio Padre Cooke che, dopo aver sentito i racconti dei ragazzi ed aver consultato le alte sfere della Chiesa, contatta i coniugi Warren.
Ed e Lorraine Warren spiegano a Donna, Angie e Lou che la bambola non è posseduta, ma manipolata da uno spirito maligno. Tali entità -spiegano- non possiedono oggetti inanimati come case o giocattoli, essi possiedono gli esseri umani. Gli spiriti si legano agli oggetti (come nel caso della bambola Annabelle) solo al fine di manipolarli per creare l’illusione che siano vivi, con l’unico scopo di essere accettati, e conseguentemente, di avere l’opportunità di possedere una persona. In altre parole, secondo i Warren lo spirito non è attaccato alla bambola, la sta solo usando per cercare un ospite umano.
Uno spirito demoniaco, quindi, ha iniziato a spostare la bambola nell’appartamento per suscitare la curiosità dei suoi occupanti. L’errore di aver portato il sensitivo ha dato all’entità malevola l’opportunità di comunicare; questa, fingendosi lo spirito di una povera bambina sola, abbandonata ed indifesa, ha ottenuto da Donna ed Angie il permesso di infestare l’appartamento. Secondo i Warren, la fase successiva dell’infestazione -se le ragazze avessero atteso altre due o tre settimane prima di cercare aiuto- sarebbe stata la possessione di una delle ragazze e forse l’uccisione degli altri occupanti dell’appartamento.
L’epilogo: a casa dei Warren
Ed e Lorraine Warren decidono di portar via la bambola. Padre Cookie accetta di eseguire un esorcismo nell’appartamento per esser certo che l’entità non possa più risiedervi. Al termine del rituale, Ed posa la bambola sul sedile posteriore dell’auto e si dirige verso casa assieme a Lorraine, proponendosi di non imboccare l’interstatale per pura precauzione.
Le preoccupazioni di Ed Warren si rivelano fondate: durante il tragitto in diversi punti perde il controllo dell’auto ed avvisa malfunzionamenti del servosterzo e dei freni. È solo dopo aver benedetto la bambola Annabelle con acqua santa che riesce finalmente a guidare sino a casa, a Monroe nel Connecticut.
Giunti a casa, Ed mette la bambola su di una sedia nel suo ufficio. Gli strani poteri di Annabelle però non tardano a manifestarsi: la bambola viene vista levitare in diverse occasioni. Dopo pochi giorni, però, questi eventi si fermano; i Warren pensano quindi che il demone si sia placato. Si tratta della quiete prima della tempesta: viene spesso trovata in stanze diverse da quella in cui è stata lasciata, dimostrando una strana predilezione per la sedia a dondolo di Ed posta al secondo piano.
Preoccupati, Ed e Lorraine chiamano un esorcista cattolico, che però non sembra prendere sul serio la situazione. Padre Bradford -questo il nome dell’esorcista- prende la bambola e le dice “tu sei solo una bambola di pezza, Annabelle, non puoi far del male a nessuno”. Poche ore dopo aver lasciato la casa dei Warren, Padre Bradford perde il controllo dell’auto e viene coinvolto in un incidente quasi mortale. Anche se gravemente ferito, Bradford sopravvive.
Annabelle al Museo dell’Occulto dei Warren
È così che Ed e Lorraine Warren decidono di mettere Annabelle in un’apposita teca nel loro museo. Lì dentro la bambola Annabelle sembra non muoversi più, ma viene ritenuta responsabile di un altro tragico incidente.
Durante la visita di una giovane coppia al Warren Occult Museum, il ragazzo inizia a picchiettare sul vetro irridendo la bambola. Ed, preoccupato dalla situazione, mette il ragazzo alla porta. Durante il viaggio di ritorno, la coppia rimane vittima di un gravissimo incidente: la moto sulla quale viaggiano si schianta contro un albero. Lui muore sul colpo, mentre la ragazza sopravvive quasi miracolosamente. È lei a raccontare -dopo un anno di convalescenza- che pochi attimi prima di perdere il controllo del veicolo i due stavano scherzando proprio su Annabelle, la bambola maledetta.
Annabelle oggi
Dall’epilogo di questa brutta storia fino al 22 febbraio 2017 la bambola Annabelle è rimasta in quella teca senza arrecare ulteriori danni.
Attualmente il Warren Occult Museum è chiuso ai visitatori in attesa di essere trasferito, ma è possibile prenotare un video tour per 5,99$. In vista del trasferimento, dal febbraio di quest’anno Annabelle, la bambola maledetta, è stata spostata dalla famosa teca del Museo dell’Occulto ad una teca ugualmente sicura ma più maneggevole.
L’obiettivo sembra però essere anche quello di poter trasportare la bambola agli eventi della New England Society For Psychic Research. Il prossimo, previsto per il 12 agosto, si intitola proprio “An Evening with Annabelle” e si terrà in una location segreta. Interverranno Lorraine Warren, la stessa Annabelle, il “Conjuring Mirror”, la “Shadow Doll” ed un altro oggetto del museo mai rivelato al pubblico sino ad ora. Il costo del biglietto è di 169$, cena inclusa.
Sì, possiamo essere scettici quanto ti pare su questa storia, ma non possiamo esserlo sul suo fatturato.
Link utili su Annabelle, la storia vera
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Fonti: Raggedy’s, Haunted Rooms, The Occult Museum, Warrens.
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E’ davvero una storia inquietante…
Già. Io avevo soggezione delle bambole ancor prima di scoprirla…
IO a casa ciò una bambola che ho sempre paura di stare con la porta aperta quindi sta notte non dormeró grazie a quella bambola dell’ cavolo ciao😘❤️
Si ma da mangiare cosa ti servono? Quasi paura a chiederlo. Scommettiamo che dopo che avrò visto il prossimo film in uscita su Annabelle, mi ritroverò a pensare che mi sono divertito più a leggere questo tuo post? Metto in palio una cena, pagano i Warren. Cheers
Ahah! Ma grazie! Beh, di certo ai Warren (beh, a Lorraine, Ed non è più qui) la pecunia non manca… e neanche lo spirito imprenditoriale, va là. Ma il gusto per la buona tavola? È questo il vero mistero.
Conoscevo la storia, letta ai tempi su Book and Negative, adesso però avrei la scimmia di cenarci con Annabelle. O forse anche no.
Uh sì, conosco l’articolo di Book and Negative, è stato grazie a quello che ho conosciuto Pupa, la bambola che -si dice- bussi al vetro della teca quando le si passa accanto. Ecco, Annabelle è un po’ meno socievole… Io non credo che ci andrei a cena assieme, anzi, sarebbe un buon proposito per saltare il pasto. 🙂
Mamma mia che post, hai raccontato la storia di questa bambola nei minimi dettagli. Che tra l’altro è la bambola più diabolica e meno inquietante (visivamente parlando) del mondo, per me.
Grazie mille! A onor del vero è merito delle fonti che raccontano per filo e per segno i (presunti) fatti. Sì, è verissimo: a vedere la Raggedy Ann nemmeno io che non ho un buon rapporto con le bambole provo soggezione. Di fronte alla bambolina portata in scena da James Wan e soci… beh, è tutt’altro paio di maniche.
SONO STATO SEMPRE UN GRANDE APPASSIONATO DELL’HORROR E SOVRANNATURALE IN PARTICOLARE DI QUESTA STORIA,MI PIACEREBBE MOLTO VISITARE IL MUSEO E LA BAMBOLA DA VICINO
Ciao Luigi, benvenuto!
Anch’io avrei la curiosità di farci un giretto, ma i costi proibitivi e tutto il baraccone di marketing che c’è dietro fanno sì che resti appunto solo una curiosità. 🙂
penso che nessuno saprà mai se questa storia è vera o perlomeno del tutto. io sono un tipo scettico su un sacco di cose ma ammetto che per quanto riguarda il paranormale faccio un eccezione. e secondo me tra i pochi modi che hanno le persone e spiriti per avere una specie di punto di incontro è proprio in questi modi. tramite oggetti che hanno una storia generalmente tragica collegata alla morte di qualcuno. ammetto che la curiosità è forte ma è meglio lasciare stare di provare a comunicare con entità sconosciute.
Ciao Marco, benvenuto e grazie per il tuo commento.
Anch’io sono estremamente razionale, ma non escludo ogni fenomeno a priori (anche perché sarebbe “stupido” farlo). Chissà se un giorno la scienza riuscirà a spiegare quello che adesso ci sembra inspiegabile. Nell’attesa sì, anch’io preferisco tenermi la mia curiosità… 🙂
La storia è talmente ricca di particolari “classici” dell’ horror (campo, bambina, sedia a dondolo, sogni, petto graffiato, medium, esorcismo, incidenti… eccetera, non manca quasi nulla) che si capisce essersi arricchita nel tempo, l’unica cosa vera sarà che sta bambola la trovavano spostata nelle stanze. ciao.
Ciao Giusi!
Sì, è vero, questa storia è un bel calderone di elementi tipici del genere. Chissà se in tutti quei dettagli c’è qualcosa di vero o no, ma il bello è proprio il fatto che non lo sapremo mai. Se non altro, bisogna riconoscere ai Warren un certo talento nello scrivere le loro sceneggiature. 🙂
Queste storie mi attirano un sacco! Avendo visto The Conjuring mi sono voluta documentare sulla bambola Annabelle. Un paio di anni fa ho avuto degli eventi paranormali perché il film mi aveva colpito. Vorrei visitare il museo
Bé la storia é fantastica vorrei saperne di piú!
Quando guardi la bambola del film fa un pó paura.Ma la storia e proprio FIGA!😅
HO UNA BAMBOLA *UGUALE* A CASA.STA NELL’ ALTRA STANZA HO PAUA DI USCIRE CAVOLO.
Paura* e mio fratello la maltratta smepre e se se la prende con me?
La sceneggiatura è articolata in modo ricco e perfetto, ma sono le illusioni o lo scetticismo a lasciarci nel dubbio.
Come credente nel paranormale, poiché avente molti amici sia più cari che meno e non solo, mi hanno raccontato le loro differenti esperienze sul mondo del paranormale (defunti dei loro cari, esorcismi, sedute spiritiche, strani eventi casalinghi, oggetti muoventi da soli, contatti diabolici…). Questo mi incita a credere che l’universo è talmente grande da lasciarci nel dubbio e nella curiosità, quindi il paranormale e anche il sovrannaturale non dovrebbero essere una novità. Solo che non è ancora possibile accettare del tutto il mistero che si cela dietro la verità, poiché ancora l’essere umano non possiede strumenti altamente accettabili per conoscere l’infinito del cosmo e osservare lui stesso gli eventi più strani che ci circondano.
Per questo devo dire che se non provate esperienze non saprete mai qual è la verità è poi essere scettici è una scelta ed essere credenti è un’altra scelta, però per me una persona non deve essere certa che certi fenomeni non accadano, solo perché non li ha vissuti in prima persona. Secoli fa nessuno avrebbe mai creduto nelle diverse energie che oggi sono quotidiane (eolica, rete Wi-Fi, comunicazione attraversando telefoni…), quindi credo che sarà così anche per questo fenomeno.
La vita non è solo: lavoro, cibo, piaceri, riposo… ma ci sono altri fenomeni in agguato.
Credo per certo alla storia dei deontologi e a tutte, tranne che sono ancora in dubbio sul caso Amityville, ma spero di concludere le mie ricerche a breve per riuscire finalmente a capire la verità dell’inquietante storia accaduta.
Non sottovalutate le forze del male anche se sottoforma di oggetti femminili o carino. L’importante è vedere la cosa al suo interno, perché sempre l’esterno è un modo per ingannare le menti umane.😐🙂
quello che dici non ha senso. non esistono prove.. guarda caso i più grandi fenomeni paranormali sono avvenuti nel passato e non esiste una fonte ufficiale, sono tutte storie raccontate da molte persone che sicuramente si saranno inventate qualcosa. perché ad oggi non vengono più riportate queste cose? perché se succede qualcosa ad oggi siamo in grado di provare che è una cavolata, qui di queste storie neanche si presentano. tempo fa una persona ha offerto 1 milione di dollari a chiunque sarebbe riuscito a provare anche un solo fenomeno paranormale, si parla di almeno 40 anni fa, e questo premio non è mai stato vinto da nessuno. in più, solo perché io vedo qualcosa non vuol dire che quella cosa sia vera, l’occhio inganna e il nostro cervello può farci vedere cose strane, che però guarda caso non hanno mai testimoni o video che ritraggono la scena, e ad oggi in un mondo in cui hai le telecamere pure sulla tv è una cosa impensabile. (ovviamente ci sono dei video, ma è stato provato che sono stati modificati)
Personalmente non ho mai avuto paura delle bambole e Annabelle non è inquietante, anzi la trovo addirittura simpatica. Anche la bambola cinematografica non mi suscita alcuna emozione avversa (forse perchè a casa ho una Dollfie e le Dollfie hanno, in effetti, espressioni un po’ inquietanti). Penso che la vera questione sia: è tutto vero? Cioè, esiste davvero una dimensione parallela alla nostra? E se esiste, perchè gli “abitanti” dell’altra dimensione sono così interessati alla nostra?