La rubrica (che tutto il mondo ci infischia) sui film in uscita al cinema
Zitto, zitto, ‘che forse tra i film in uscita al cinema questa settimana potremo salvare qualcosa. In sala, tra mercoledì 10 e giovedì 11 maggio, troveremo infatti l’attesissimo Alien: Covenant, King Arthur – Il Potere della Spada e Song to Song.
Prima di andare ad analizzare queste tre pellicole, però, togliamoci il dente e vediamo cos’altro potremmo (per puro masochismo) ritrovarci a vedere in sala:
E se mi comprassi una sedia?
I fratelli Tavani, che si fanno chiamare Tavani Brass, decidono di fare il botto scopiazzando il film italiano di maggior incasso di tutti i tempi… Quo Vado? di Gennaro Nunziante. Allo scopo assoldano il cantautore napoletano Chicco Resina (che si farà chiamare “Checco”, per ingannare il pubblico), i cui testi vertono principalmente sui biscotti finiti. Qui il trailer.
On the Milky Road – Sulla Via Lattea
Emir Kusturica e Monica Bellucci. Devo aggiungere altro?
Qualcosa di Troppo
I francesi hanno scoperto il genere “film in cui il/la protagonista si ritrova improvvisamente ad essere dell’altro sesso”. Prepariamoci ad anni e anni di questa roba. Quel “qualcosa” che è di troppo in questo titolo è il pistolino. Chissà se i francesi ridono ancora della parola “pistolino”.
This Beautiful Fantastic
La sceneggiatura di questa commedia è finita nel 2009 nell’elenco delle migliori sceneggiature non prodotte. Ad anni di distanza da allora, Simon Aboud ha capito che oltre a scriverlo avrebbe dovuto anche girarselo, questo This Beautiful Fantastic. Ed è così che si arriva ad una sorta di nuovo Il Favoloso Mondo di Amélie, ambientato però in un
not in mybackyard londinese.Tutto Quello che Vuoi
Commedia italiana (ed all’italiana) di Francesco Bruni su di un coattone trasteverino post-adolescente che pe’ fasse 30 sacchi va a fare il badante ad un poeta ottantacinquenne.
Una Settimana e Un Giorno
Passato da Cannes senza tanto clamore, il film racconta una coppia che, a seguito della morte del figlio, si ritrova a vivere il primo giorno dopo la rituale settimana di lutto della tradizione ebraica.
Alien: Covenant
Consigliato: Meh
Genere: fantascienza
Durata: 122 minuti
Cast: Michael Fassbender, Katherine Waterston, Billy Crudup, Danny McBride, Demián Bichir
Trama:
A livello temporale, Alien: Covenant si pone come sequel di Prometheus e pertanto come prequel di Alien.
Siamo nel 2104. Covenant è il nome dell’astronave che trasporta l’androide Walter, l’equipaggio composto da coppie ed un sacco di embrioni verso una galassia un pianeta lontano lontano apparentemente capace di ospitare la vita. L’equipaggio della nave Covenant ha una missione ben precisa: colonizzare questo paradiso (di certo non terrestre) e salvare quindi la specie umana. Dopo aver trovato i resti della spedizione Prometheus, i nostri si accorgeranno di non essere soli.
Con loro infatti c’è qualcosa o qualcuno che prende a capocciate le cose.
Dico io:
È che Alien, l’intera saga di Alien, ormai fa parte delle nostre vite. Non è più di Scott, Cameron, Fincher ♡ o Jeunet. È nostra. Ed io avevo aspettative altissime sul ritorno dell’alienone muccioso, firmato, come il capostipite, da Ridley Scott. A scoraggiarmi non è tanto il fatto che Ridley abbia diretto un sacco di roba inutile negli ultimi anni, come Prometheus (prequel dello stesso Alien) o Exodus (miodio, Exodus) recuperando solo con The Martian, film gradevole anche fuori dalla sua comfort zone. No. A scoraggiarmi è stato proprio il trailer di Alien: Covenant, che nei suoi minuti conclusivi mostra il nostro extraterrestre preferito prendere a capocciate un vetro.
Il soggetto è di Michael Green, sceneggiatore di Logan – The Wolverine, quel Blade Runner 2049 il cui trailer è tanto ci intrippa ed anche di American Gods, la serie tv che tanto ci appassiona in queste settimane.
A curare la sceneggiatura è invece John Logan, sagace penna dietro The Aviator, Hugo Cabret, Sweeney Todd e gli 007 di Sam Mendes. Lo stesso Logan ha già lavorato assieme al nostro Scott ne Il Gladiatore, ma non dimentichiamo che ha firmato anche la sceneggiatura di Noah di Darren Aronofky. Già.
No lo so, non lo so.
Critica: Metascore 65/100; Tomatometer 78%.
Trailer ita (con Alien che prende a capocciate le cose):
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King Arthur – Il Potere della Spada
Consigliato: Meh
Genere: avventura, azione, fantastico
Durata: 126 minuti
Cast: Charlie Hunnam, Àstrid Bergès-Frisbey, Jude Law, Djimon Hounsou, Eric Bana
Trama:
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Dico io:
A malincuore, è proprio King Arthur: Legend of the Sword il film cool cast della settimana. Prima di tutto, eccezion fatta per Jude Law che è sempre sotto ai piedi, il film nasconde un ben po’ di gente che credevo morta: a cominciare dal regista, Guy Ritchie (The Snatch, babuzzo), e continuando con Eric Bana, che non vedo da anni.
Ma aspetta, eh, perché nel cast abbiamo anche David Beckham (?), Poppy Delevingne (sorella di Cara); Neil Maskell (Utopia); Annabelle Wallis (Annabelle, Mine) e quell’avanzo di Game of Thrones di Aidan Gillen (Baelish). Il protagonista è Charlie Hunnam di Sons of Anarchy.
Però – ehi – è uno dei pochi film della settimana senza Michael Fassbender.
Negli States il film sarà distribuito il 12 maggio, quindi niente pomodorometri.
Trailer ita:
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Song to Song
Consigliato: Meh
Genere: drammatico
Durata: 129 minuti
Cast: Ryan Gosling, Rooney Mara, Michael Fassbender, Natalie Portman, Cate Blanchett
Trama:
Austin, Texas. Corna, ovunque. BV è un musicista e cantautore, Cook è un produttore con pochi scrupoli e tanti soldi. A casa di Cook, BV conosce Faye e se ne invaghisce, senza sapere che la ragazza, aspirante musicista, aveva una relazione con lo stesso Cook. Cook nel frattempo sposa una cameriera di nome Rhonda.
Se non ci hai capito niente, non sei il solo.
Dico io:
Ah, Terrence, Terrence.
Dal 1973 al 2005 il nostro Terrence Malick ha firmato quattro film. Quattro film in 32 anni. Poi nel 2011 deve essergli partita la brocca. Dopo il bellissimo The Three of Life ha infatti iniziato a sfornare quasi un film all’anno, tant’è che non sono più riuscita a stargli dietro.
Ho il sospetto che l’idea per Song to Song gli sia venuta vedendo La Land Land. “Voglio fare un film sulla musica, ma sulla musica… bella!”. Ed ecco quindi che anche in Song to Song abbiamo a che fare con Ryan Gosling, che grossomodo interpreta lo stesso musicista idealista e frustrato. “No, Ryan, non devi ballare. Devi stare fermo mentre ti faccio un primo piano di 13 minuti”.
Da Closer invece sembra ripreso un personaggio simile a quello di Alice, sempre interpretato da Natalie Portman. Oltre a loro, nel cast Michael Fassbender (sì, di nuovo), Rooney Mara e Cate Blanchett. Oooltre a loro (è Malick, c’è sempre un “oltre”) Patti Smith, Flea, Anthony Kiedis ed Iggy Pop.
Beh, almeno con “musica bella” ci ha preso. Con questo film temo di no.
Critica: Metascore 53/100; Tomatometer 45%.
Trailer ita:
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Con tutto il bene che voglio a Kusturica, non doveva farmi questo Bellucci-torto! Condivido tutti i tuoi dubbioni sul nuovo Alien, da vedere perché Alien è un pezzo di cuore, però ho grossi dubbi, spero di uscire dalla sala esaltato. Ma Fassbender è ovunque, siamo sicuri non sia davvero un androide?
Per assurdo sono curioso di vedere “King Tamarthur”, sarà una porcheria, ma quel tamarro di Charlie Hunnam mi è troppo simpatico tra Del Toro e SAMCRO si è guadagnato tanti punti 😉 Cheers
Della prima lista l’unico davvero interessante è This Beautiful Fantastic, gli altri per adesso da cestinare. Della seconda invece, nonostante i dubbi, i tuoi, i miei e probabilmente di tutti, sono da vedere tutti 😉
Ciao! Ho visto Alien- Covenant e in effetti il trailer non mi dava nessuna fiducia. Devo dire che il film non è male, la storia inizia ad avere un senso, l’unica cosa senza senso è il perché costruiscono androidi sempre con la stessa faccia (cioè quella di Fassbender!).
Tu l’hai visto?
Ciao!
Ciao!
Sì, sono riuscita a vederlo qualche giorno dopo e non mi è dispiaciuto per niente. Forse mi aspettavo qualche sequenza horror in più, ma è chiaro che Scott sta cercando di fare qualcosa di diverso da Alien per cui va bene così.
Ci sono stati un paio di concetti che mi sono piaciuti molto (la stessa origine del nostro alieno preferito, ma anche la messa a punto di androidi senza la pericolosa creatività) e che spero approfondiranno nel prossimo capitolo.
Sì, vero, Fassbender è ovunque! Però qui il suo doppio ruolo tiene in piedi un finalone che mi ha tenuta sulle spine fino all’ultimo.