In un futuro non così lontano dal nostro tempo, Theodore (Joaquin Phoenix) lavora presso una compagnia che “produce” lettere “personalizzate” piene di sentimenti e pathos per gli affetti dei propri clienti, oramai incapaci di comunicare. Solo e depresso per esser stato lasciato dalla moglie, Theodore decide di provare il nuovo sistema operativo OS1, che negli spot promette di essere un’entità unica, intuitiva ed intelligente. Così Theodore conosce Samantha, una voce, solo una voce, ma perspicace, sensibile ed in grado di cogliere sfumature inarrivabili alla coscienza umana. Sulla carta, Her fa sorridere tutti, eccetto noi stronzetti indie intimisti, ultratrentenni, seguaci di Spike Jonze e degli Arcade Fire. Sullo schermo, Her si rivela un tripudio di delicatezza, moderazione e credibilità.
Nel nostro mondo e nel nostro tempo la tecnologia è parte integrante della giornata e le statistiche sulle coppie conosciutesi attraverso la rete è spaventosa. Spike Jonze, sceneggiatore e regista di questa elegante pellicola, prende spunto da questo mondo e da questo tempo e li spinge appena più in là, accentuandoli, enfatizzandoli giusto quel poco che serve a rendere credibile e quasi normale un tempo nel quale un sistema operativo è in grado di evolversi al pari della specie umana. Allo stesso modo Jonze agguanta la frenetica solitudine della società attuale e la plasma, fino a rendere plausibili e collettivamente accettabili i sentimenti tra acidi deossiribonuncleici e codici binari, fino a rappresentare l’atto sessuale con un S.O. in modo meno imbarazzante e infelice del sesso telefonico con SexyKitten (voce di Kristen Wiig).
Perché, diciamola tutta, Her è un progetto tanto ambizioso quanto delicato, non solo per la tematica trattata, che facilmente avrebbe potuto scadere tanto nel melodramma quanto nella pacchianata, ma anche tecnicamente: per la maggior parte del girato, un attore parla con una voce. Ma l’attore è l’ineguagliabile (so’ di parte…) Joaquin Phoenix, che riesce a reggere divinamente i centoventi minuti di pellicola, aiutato dalla voce di Scarlett Johansson, che – intelligentemente – non compare in scena. Ma anche l’esiguo contorno di attori si mostra in piena forma: oltre il piccolo cameo di Olivia Wilde (The Black Donnellys, In Time) e dello stesso Spike Jonze nella vocetta dell’alieno, il ruolo di Catherine, razionale e distante quasi ex-moglie di Theodore, è interpretato (come sempre egregiamente) dalla adorabile Rooney Mara (The Social Network, The Girl With The Dragon Tattoo)(dopo il ritiro di Carey Mulligan, originariamente scelta per la parte), mentre quello di Amy, amica di vecchia data e principale contatto con il mondo “reale” di Theodore, è affidato alla brava Amy Adams (The Fighter, American Hustle).
La regia, anch’essa fluida e leggera, costituita da movimenti di macchina lenti ed eleganti, incornicia una storia densa di ironia, ponderatezza ed originalità, nella quale piacevolmente scorre la colonna sonora scritta da Arcade Fire e Owen Pallett. Ogni dettaglio, in Lei, suggerisce un fragilissimo e sublime equilibrio, una struttura nella quale una sola, semplice sbavatura, un movimento impercettibile, una scelta diversa di solo un minuto avrebbero potuto far crollare tutto.
Spike Jonze, invece, riesce a trovare un’armonica stabilità che fa sorridere e riflettere con una misura ed una delicatezza che non si spingono mai oltre, nemmeno nell’emettere un inutile giudizio.
In sala dal 13 marzo 2014.
(N.B.: per noi la voce della Johannson diventerà quella di Micaela Ramazzotti… colf colf.)
Her (U.S.A. 2013)
Regia: Spike Jonze
Sceneggiatura: Spike Jonze
Cast: Joaquin Phoenix, Scarlett Johansson, Amy Adams, Rooney Mara, Olivia Wilde
Genere: commedia da stronzetti indie intimisti ultratrentenni
Premi e Riconoscimenti: candidato a tre Golden Globes: miglior sceneggiatura, miglior film commedia e miglior attore in una commedia, vincitore del Golden Globe per la miglior sceneggiatura, candidato a cinque Academy Awards, tra cui miglior film e miglior sceneggiatura originale
Premi e Riconoscimenti: candidato a tre Golden Globes: miglior sceneggiatura, miglior film commedia e miglior attore in una commedia, vincitore del Golden Globe per la miglior sceneggiatura, candidato a cinque Academy Awards, tra cui miglior film e miglior sceneggiatura originale
Data d’uscita italiana: 13 marzo 2014
Se ti piace guarda anche: Detachment (2011), Ruby Sparks (2012)
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Ne sto leggendo benissimo ovunque, spero di recuperarlo presto.
L'ho adorato, davvero. Voglio rivederlo ancora, e ancora, e ancora. E' malinconico, ma, stranamente, lascia con un grande senso di benessere. Gli attori sono grandi e grande è Scarlett: non sapevo che Jonze fosse anche dietro la vocetta dell'alieno del videogame. Mitico quel cosetto! Tra parentesi, mi sentirei di spezzare una lancia in favore della Ramazzotti: sicuramente il paragone con la Johansson non lo regge, ma chi lo reggerebbe? Dai primi trailer, però, mi sembra convincente. Ci aggiorneremo dopo aver visto la versione italiana 🙂
Sono uno dei pochi che ne è rimasto affascinato solo a metà…