I 16 Film Più Attesi del 2016

 

Il 2015 da queste parti si è chiuso tristemente senza l’ombra di una classifica, perché la sua povera e misera autrice (che sarei io, ciao) ha visto e seguito così pochi titoli da non potersi permettere di azzardare un disturbo ossessivo compulsivo come quello degli scorsi anni.

 

Ma neanche il pochissimo tempo che ho avuto a disposizione (sono passata alla prima persona, attenzione) nell’ormai scorso anno può togliermi l’hype per le pellicole che questo 2016 porterà in sala da noi. Ecco quindi che vi propino un listone (Marvel-free!) di film da aspettare e vedere, un listone di ben 16 titoli (più una bonus track) perché questo è il 2016.

 

Come dite? Sperate che questo blog non arrivi al 2020? Beh sì, un po’ anch’io.

 

Nel frattempo però, non essendo il tipo da bilanci personali e smancerie varie, vi faccio e mi faccio tanti auguri, con la speranza che l’anno nuovo ci doni la forza per inseguire i nostri obiettivi e anche la voglia di desiderare qualcosa in più. Sì, vale anche per te che sei capitato qui per caso. Buon 2016.

 

Carol
– in sala dal 5 Gennaio –

 

Todd Haynes è uno che le cose le fa con calma, ma le fa bene: nove anni fa ci aveva deliziato con I’m Not There, psichedelico (ed anche un po’ strampalato) biopic su Bob Dylan, per poi passare al piccolo schermo con quella cosetta controversa ed interessante che è stata Mildred Pierce. Questa volta Haynes, sempre attento alla figura femminile, ci racconta il rapporto tra due donne, un’aspirante fotografa ed una neo-divorziata, nella New York degli anni ’50. Carol è attualmente candidato a ben cinque Golden Globes, tra i quali miglior film, miglior regia e miglior attrice protagonista, che vede addirittura rivali le due stelle della pellicola, Cate Blanchett e Rooney Mara. ‘Che poi, vabbé, di Rooney Mara mi innamorerei pure io.

 

 

The Big Short – La Grande Scommessa
– in sala dal 5 Gennaio –

 

Quattro le nomination ai Globes di questa pellicola, a pari merito con quelle di The Revenant e Steve Jobs, dei quali parleremo tra poco. Ma invece di dare i numeri, diamo qualche nome: Christian Bale, Steve Carell, Ryan Gosling, Brad Pitt, Melissa Leo, Marisa Tomei e Finn Wittrock, quello di American Horror Story. Anzi no, ci sarebbero anche Selena Gomez e Margot Robbie. Film cool cast dell’anno, non si discute. Forse.

 

 

The Revenant – Redivivo
– in sala dal 14 16 gennaio –

 

Non nutro particolare simpatia per il regista Alejandro González Iñárritu. un po’ perché mi occupa tutto il rigo costringendomi in accenti anomali e un po’ perché i suoi 21 Grammi e Babel non mi avevano del tutto convinta, anche se devo ancora recuperare l’osannato Birdman (shame on me). Tuttavia l’idea di un progetto nato addirittura nel lontano 2001 (all’epoca con Park Chan-wook alla regia e Samuel L. Jackson come protagonista) non può non incuriosire. Come noto, il ruolo principale è stato poi affidato a Leonardo DiCaprio, per il gusto di non fargli vincere nuovamente niente. La trama ruota attorno ad un trapper, un esploratore delle montagne del nord America, che dopo aver subito un enorme torto cercherà (e presumibilmente troverà) un’atroce vendetta. Nel cast anche Tom Hardy (Locke, Mad Max: Fury Road) e Domhnall Gleeson (Ex Machina, Star Wars: Il Risveglio della Forza).

 

 

Steve Jobs
– in sala dal 21 Gennaio –

 

Negli States Steve Jobs è uscito ad ottobre ed è stato un flop considerevole, tant’è che la Universal ha deciso di ritirarlo dalle sale. D’altra parte lo stesso progetto è stato complesso e difficoltoso sin dall’inizio: David Fincher (♥) abbandonò la regia, seguito a ruota da Christian Bale, che avrebbe dovuto interpretare il ruolo principale. Subentrò un altro dei miei registi preferiti, Danny Boyle, e per il ruolo di Jobs vennero chiamati in causa un sacco di nomi, tra i quali quelli di DiCaprio, Matt Damon, Ben Affleck e Bradley Cooper, ma la spuntò (fortunatamente per noi) Michael Fassbender. Quella che è sempre stata una certezza, ancor prima dell’intervento della Universal, è stata però la sceneggiatura di Aaron Sorkin (The Social Network, The Newsroom), basata sulla biografia firmata da Walter Isaacson nel 2011. Con Sorkin, Boyle e Fassbender in ballo, com’è possibile che Steve Jobs sia così deludente? La critica americana non smette di elogiarlo e Metascore e Tomatometer veleggiano a quota 80 su 100. Pubblico pagante statunitense, io non ti credo.

 

 

The Hateful Eight
– in sala dal 4 Febbraio –

 

Il nuovo lavoro di Quentin Tarantino è già stato “leccato” (leaked, trafugato) ed è quindi disponibile (illegalmente) online da una decina di giorni, ma i seguaci del buon Quentin sentenziano: “no, Tarantino va visto in sala, in quanti più millimetri possibile”. Assoluto con il quale sono d’accordo, anche se il modo in cui è stata travisata la battuta finale di Django Unchained nel doppiaggio italiano fa traballare le mie marmoree certezze. Inutile riassumere la trama, è Tarantino scritto da Tarantino. Nel cast i “musi” del regista Samuel L. Jackson, Kurt Russell, Tim Roth, Michael Madsen, Zoë Bell, cui si affiancano Jennifer Jason Leigh, Walton Goggins, Channing Tatum e Demian Bichir (The Bridge). L’intera colonna sonora è curata da Ennio Morricone, che nemmeno due anni fa aveva detto che “mai più” avrebbe lavorato con il regista del Tennessee. Ah, che coppia di mattacchioni. Li adoro.

 

 

PPZ – Pride + Prejudice + Zombies
– in sala dal 4 Febbraio –

 

Appartengo ad una generazione di donzelle cresciute con un ideale idilliaco di uomo come Mr. Darcy, riservato, leale, un po’ distante ma dall’animo nobile e pronto a tutto per la sua donna. Prima di prendere in giro me e le mie damigelle, però, ricordate che l’ideale di uomo letterario di questi ultimi tempi è Mr. Grey e mordetevi la lingua. “Senza pietà” (cit.). Dato che il classicone di Jane Austen appartiene al mio background, nel 2009 mi precipitai subito a leggere il romanzo Orgoglio e Pregiudizio e Zombie di Seth Grahame-Smith, trovandolo inaspettatamente scorrevole e divertente; anzi, no, di più: ricordo un brano con protagonista la povera Charlotte che mi fece ridere di gusto. Il film arriva in ritardo rispetto all’onda del successo del libro e rispetto ai suoi stessi rumors, ma vanta nel cast la presenza (e questa cosa mi diverte un sacco) di Mamma e Nonno Lannister, Lena Headey e Charles Dance, oltre a quella di Lily James (Downton Abbey). Troppo trash? Oh sì, lo spero.

 

 

Zoolander 2
– in sala dall’11 Febbraio –

 

“L’acqua è l’essenza dell’idratazione e l’idratazione è l’essenza della bellezza”. Quanto ci mancavano Derek Zoolander e la sua Magnum, Hansel ed il suo “va un casino quest’anno”? Tanto, ma l’attesa è finita, perché i due fotomodelli più “belli belli in modo assurdo” del grande schermo stanno per tornare, portandosi dietro, tra gli altri, anche Justin Bieber e Macaulay Culkin nei loro stessi panni (eh?). Scritto, diretto ed interpretato da Ben Stiller, Zoolander 2 annovera, tra gli sceneggiatori, anche Justin Theroux, protagonista di The Leftovers, e tra gli attori una popputa Penelope Cruz, oltre a Kristen Wiig, Olivia Munn, Benedict Cumberbatch (è già polemica sul suo ruolo) e – ovviamente – Owen Wilson.

 

 

Hail, Caesar! – Ave, Cesare!
– in sala dal 16 Febbraio –

 

Siamo negli anni ’50 ed Eddie Mannix, un responsabile di produzione di Hollywood, ha il compito di scoprire cosa è accaduto ad un attore scomparso nel bel mezzo delle riprese di un film sull’Antica Roma. Chi avrebbe mai potuto scrivere e dirigere una storia del genere se non i Fratelli Coen, da una loro idea del 2004? Ci sono Josh Brolin vestito normale, George Clooney vestito da romano, Channing Tatum vestito da marinaretto, Tilda Swinton vestita da stronza, Scarlett Johansson vestita da sirenetta e tanto surreale umorismo in stile Coen.

 

 

The Danish Girl
– in sala dal 18 Febbraio –

 

Il regista Tom Hooper (Il Discorso del Re, Les Misérables) – con quella sua compostezza che tanto piace alla corte della Regina ed alla giuria dell’Academy – non riscuote le mie simpatie, così come non ne beneficia Eddie Redmayne (La Teoria del Tutto), protagonista di questa pellicola, che negli ultimi anni sembra inseguire ruoli preconfezionati per l’Oscar. In questo caso, però, avremo a che fare anche con una delle rivelazioni dell’ormai trascorso 2015, Alicia Vikander, indimenticabile interprete di Ex Machina. The Danish Girl racconta di una ragazza danese, che però inizialmente non era ragazza, pur essendo danese. Se una decisione del genere oggi, nel 2016, crea ancora mormorii e disapprovazioni ipocrite, possiamo solo immaginare cosa potesse scatenare negli anni ’20, epoca nella quale la pellicola è ambientata.

 

 

Lo Chiamavano Jeeg Robot
– in sala dal 25 Febbraio –

 

Non vado matta per i film sui supereroi, ma ho come il sospetto che quel “Jeeg Robot” presente nel titolo sia giusto un pretesto per presentare finalmente in Italia qualcosa di nuovo, fresco e contemporaneo senza un Sollima o un Favino di mezzo. La trama ruota attorno ad Enzo Ceccotti, un pataccaro da strada che a causa di un incidente con una sostanza radioattiva scopre di avere un forza sovraumana e decide di sfruttarla al servizio della sua gavetta delinquenziale, fino a che Alessia non lo convincerà di essere Jeeg Robot d’Acciaio, il supereroe dei cartoni. Ci sono Claudio Santamaria, Luca Marinelli, Roma ed i suoi quartieri malfamati, un regista quasi esordiente (Gabriele Mainetti) ed uno sceneggiatore, Nicola Guaglianone, che non ha nemmeno una pagina su Wikipedia Italia (ma ce l’ha su IMDB). Chi lo ha visto in anteprima non smette di parlarne, la recensione dei ragazzi de i 400 Calci a riguardo è una delle cose più belle che abbia letto quest’anno e anche a Zero Calcare è piaciuto, anche se “manco c’ha messo uno che scopa i cani“. Hype alle stelle.

 

 

Room
– in sala dal 3 marzo –

 

Room è l’adattamento cinematografico del romanzo Stanza, Letto, Armadio, Specchio (qui la bella recensione di Mr Ink) di Emma Donoghue, anche sceneggiatrice della pellicola. Il romanzo è ispirato al dolorosissimo caso Fritzl e racconta la vita attraverso gli occhi di Jack, cinque anni, il cui unico mondo è la Stanza nella quale è rinchiuso dalla nascita assieme alla mamma. Diretto da Lenny Abrahamson (Frank), con Joan Allen, William H. Macy e soprattutto Brie Larson, Room ammalia e commuove sin dal trailer.

 

 

Batman v Superman: Dawn of Justice
– in sala dal 24 Marzo –

 

Non vado matta per i film sui supereroi (davvero?), ma voglio bene a Zack Snyder (sì, nonostante Sucker Punch e mi assumo le responsabilità derivanti da questa frase) e devo a lui quello che per me è stato ed è il film “supereroistico” definitivo, quel Watchmen del 2009 che tutti i fan della Marvel dovrebbero vedere con la funzione “repeat” attivata. Concederò quindi una chance alla pellicola, che si propone come seguito di Man of Steel (L’Uomo d’Acciaio) del 2013 e che ripresenta il fustacchioso Henry Cavill nel ruolo di Superman, affiancandogli il tanto discusso Ben Affleck nelle vesti di Batman. Lo so che si è da poco conclusa la trilogia di Nolan e che nessuno sentiva il bisogno di vedere un nuovo Batman (né un nuovo Joker, ma di questo parleremo tra poco), ma in questo caso abbiamo a che fare non solo con David S. Goyer, che ha partecipato alla scrittura dell’intera trilogia nolaniana, ma anche con Chris Terrio, premio Oscar per la sceneggiatura di Argo. I nomi presenti nel cast non possono scontentare nessuno: Amy Adams, Jesse Eisenberg, Michael Shannon, Jeffrey Dean Morgan, Jena Malone, Laurence Fishburne, Jason Momoa, Scoot McNairy e Jeremy Irons. Se non è il film cool cast (2) dell’anno questo… Concedetevi alla slow-motion, concedetevi a Snyder.

 

 

Alice Through the Looking Glass – Alice Attraverso lo Specchio
– in sala dal 25 Maggio –

 

Sì, Alice in Wonderland di Tim Burton del 2010 è stato una cocente delusione anche per me, perché quel film in realtà non era del Tim Burton che conosciamo noi, ma della Disney. È della Disney, purtroppo, anche questo seguito, per il quale la regia è passata nelle mani di James Bobin, che fino all’altro ieri faceva pupazzi. Neanche io so perché questo film è finito in questa lista – scalzando tra l’altro Victor – La Storia Segreta del Dott. Frankenstein di Paul McGuigan – ma so che, gira che ti rigira, correrò in sala a vederlo per poi tornare qui a lamentarmene, perché con Carroll ci sono cresciuta e valla a spiegare alle persone normali la fissa per gli orologi. Conservata buona parte del cast: Johnny Depp, Anne Hathaway, Helena Bonham Carter e soprattutto (la nostra unica speranza) Mia Wasikowska.

 

 

Independence Day: Resurgence
– in sala dal 23 Giugno –

 

Capisci di star invecchiando quando al cinema vedi remake e sequel di pellicole che hanno scandito la tua infanzia: ventidue anni dopo Jurassic Park, dieci anni dopo l’ultimo Star Wars, ventitré anni dopo il terzo capitolo de La Casa e così via. Questo Resurgence arriva la bellezza di vent’anni dopo il predecessore, quell’Independence Day del 1996 nel quale gli alieni invadevano l’America di Will Smith. Roland Emmerich non solo ne conserva la regia, ma ne ha promosso il progetto sin dagli inizi, nonostante i rallentamenti dovuti a Will Smith ed al suo contratto. Alla fine, infatti, Will Smith non ci sarà, ma ci saranno gli alieni, Jeff Goldblum, Maika Monroe, Charlotte Gainsbourg e il fratellino di Thor, Liam Hemsworth.

 

 

Suicide Squad
– in sala dal 17 Agosto –

 

Non vado matta per i film sui supereroi (l’ho già detto?), ma qui la carne al fuoco è davvero tanta. Come per Batman v Superman siamo ancora nel tempio della DC Comics e come per il film di Snyder anche in questo caso il ruolo di Batman sarà ricoperto da Ben Affleck. Concidenze? Io non credo. Il  DC Extended Universe ha infatti alzato la cresta e deciso di imitare l’acerrima rivale, la Marvel, nel programmare pellicole fino al giorno dell’estinzione umana. Però, però, però. Il trailer di Suicide Squad, diffuso in occasione del Comic-Con di San Diego, ha suscitato un cataclisma mediatico impossibile da ignorare grazie a quel Jared Leto, nuovo, diverso, psicopatico Joker, ed al suo “I’m just gonna hurt you really, really BAD“. La pellicola è scritta e diretta da David Ayer (End of Watch, Fury) e vanta la presenza del premio Oscar Viola Davis, dell’Holder di The Killing, Joel Kinnaman, delle sopracciglia di Cara Delevingne, del culetto di Margot Robbie, del Mr. Eko di Lost, Adewale Akinnuoye-Agbaje e, sì, purtroppo anche di Will Smith (pensavate d’averla scampata, eh?).

 

 

Pets – Vita da Animali
– in sala dal 6 Ottobre –

 

Dopo aver svangato l’anima con i patatoni di Minions, la Illumination Entertainment cambia finalmente soggetto, scegliendo come protagonisti personaggi ai quali non sappiamo proprio dire di no: gli animali, o meglio i nostri animali domestici, che in nostra assenza fissano la porta, mangiano il tacchino, accendono il frullatore o ascoltano l’heavy metal. Come resistergli?

 

 

* BONUS TRACK *

 

The Boy
– in sala non si sa ancora quando –

 

In campo horror sono parecchie le uscite allettanti ed i sequel previsti per questo 2016, ma tutti, ahimé, al momento privi di data d’uscita italiana ufficiale. Avremo modo di vedere il più volte rimandato Rings, terzo capitolo della Samara uscente da pozzi e televisori; il seguito di The Conjuring; il terzo capitolo di The Purge; il nuovo Nicolas Winding Refn, The Neon Demon, e The Forest con Natalie “Margaery” Dormer. Inoltre uscirà finalmente It Follows, esempio di estetica horror allo stato puro, ma avendolo già visto non potevo barare mettendolo in questa lista, no? Come rappresentante del genere ho scelto quindi (piuttosto a casaccio) The Boy di William Brent Bell, che fino ad ora ha diretto solo cacate del calibro di L’Altra Faccia del Diavolo, ma che in questo caso, a giudicare dal trailer diventato virale in poche ore, potrebbe aver messo su un carosello armonico e terrificante. La storia ha come protagonista la bellona di The Walking DeadLauren Cohan, che interpreta un’americana che va a fare la tata nel Regno Unito. Giunta destinazione, la coppia che l’ha assunta le presenta il proprio pargolo, che però è un bambolotto di porcellana grande come un bambino che inizierà a fare tutte le cose che fanno i bambolotti presenti nei film horror (e che a me fanno paura sempre e comunque). Negli States il film uscirà il 21 gennaio, da noi chissà.

Ehi, grazie di aver letto sin qui. Se questo post ti è piaciuto, puoi supportarmi facendolo girare sui social e sul webbe, perché sì la felicità è reale solo quando...

Condividimi!

13 Comments

  1. Marco Mastroleo 01/01/2016
    • StepHania Loop 03/01/2016
    • StepHania Loop 03/01/2016
  2. Nelson Pinna 01/01/2016
    • StepHania Loop 06/01/2016
  3. Salvatore Baingiu 02/01/2016
  4. Bara Volante 02/01/2016
  5. Mr Ink 02/01/2016
    • StepHania Loop 06/01/2016
  6. Giulietta94 02/01/2016
    • StepHania Loop 06/01/2016
  7. Kris Kelvin 03/01/2016

Leave a Reply

Per commentare ti basta inserire i dati contrassegnati dall’asterisco e, se ti va, la url del tuo blog. Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato né usato per altri scopi, giurin giurello. Facendo click su “pubblica il commento” accetti il trattamento dei dati inseriti come descritto nella privacy policy. Ogni commento è prezioso per me. Grazie.