Invece ha detto: «Perché mi fai pena».
«In che senso?»
«Perché ogni mattina ti tocca svegliarti ed essere te.»
Gone Girl – per noi L’Amore Bugiardo – terzo romanzo della statunitense Gillian Flynn, è l’anti-harmony per eccellenza. Chi sta per sposarsi o cerca semplicemente nella letteratura l’ammore, la complicità, il compromesso, non si avvicini nemmeno a quest’opera, capace di una perfidia e di una crudeltà raramente così intime e ripugnanti. Sarà questo aspetto ad aver affascinato la 20th Century Fox, il suo milione e mezzo di dollari e il nostro caro David Fincher? Già, perché il romanzo della Flynn è alla base dell’attesissimo ed iperpubblicizzato film con Ben Affleck e Rosamunde Pike in uscita in sala proprio domani, 18 Dicembre.
È davvero complesso parlare di questo romanzo senza accennare alla trama vera e propria, ed è ancor più difficile esporre la trama senza rovinare la sorpresa al futuro lettore (o spettatore), tuttavia ci si prova, senza spoilerare niente.
Amy, figlia di due psicologi e protagonista di una serie di libri formativi per bambini (La Mitica Amy), scompare il giorno del suo quinto anniversario di nozze. Nick, suo marito, avendo ben più di un sano distacco e di un divertente cinismo da nascondere, diventa subito uno dei primi sospettati. Il primo atto del romanzo scorre via in un lampo ed in maniera volutamente un po’ confusa, alternandosi tra il diario di lei, a partire dalla sera del loro primo incontro, e il presente di lui, alle prese con la polizia e i media. Quel Nick che di fronte alle telecamere deve sforzarsi di non ridere…
Così, il primo atto del romanzo vede contrapporsi l’inizio delle indagini sulla scomparsa di Amy al racconto, per bocca della moglie, della loro relazione. Si sono innamorati a gennaio, Nick ed Amy. Si sono innamorati di un amore da favola. Lei, newyorkese pura, figlia unica, scrive test per riviste femminili (escamotage molto ben sfruttato nella narrazione) ed è una donna intelligente, brillante, quel tipo di donna che non rompe le scatole su birra e amici. Una strafiga, insomma. Lui, giornalista bello e aitante, gemello di Margo, sa essere affabile ed originale. Il loro matrimonio procede a gonfie vele fino a che, per una serie di vicissitudini, i due non devono lasciare la grande mela per trasferirsi nel Missouri, dove la bella Amy ha difficoltà ad ambientarsi. Inizia così la loro crisi coniugale, fatta di incomprensioni ed assenze, di paure e silenzi. Fino a che, nel giorno del quinto anniversario, Amy scompare, lasciandosi dietro uno scenario inquietante. Il primo sospettato è ovviamente Nick, che presto viene preso di mira anche dai media.
Ma è all’inizio del secondo atto che scoppiano i botti grossi: sebbene il lettore navigato, avendo visto il lampo, possa aspettarsi il tuono, la narrazione, fluida ed intrigante, diventa un fiume in piena che travolge tutto e ti impone di continuare a leggere. Perché Amy e Nick non sono le persone che appaiono. Amy non è solo la povera moglie scomparsa, Nick non è solo il marito affranto e devastato. Tuttavia non è questo il giochino perverso dell’innamoramento? Non fingiamo tutti, in amore, di essere diversi e talvolta migliori di ciò che siamo?
Anche Amy e Nick fingono, come tutti noi. Ma Amy e Nick sono un po’ diversi, fortunatamente (per chi?): due persone adorabilmente detestabili nelle quali i lati più vendicativi e crudeli di noi possono proiettarsi in maniera alterna; due stronzi di prima categoria che si meritano a vicenda.
Il terzo atto, purtroppo, si presenta eccessivamente macchinoso e scricchiolante, sbrigativo ma non sufficientemente sospeso. Come già annunciato dalla Flynn, comunque, la chiosa è stata cambiata cambiata per la trasposizione cinematografica.
Nel complesso, L’Amore Bugiardo si rivela un romanzo ipnotico e scorrevolissimo, perché, pur non presentando un plot pienamente credibile, riesce a descrivere ogni personaggio, da Amy a Nick, da Go agli Elliot, dalla poliziotta Rhonda all’avvocato Taller, in maniera vivida e convincente, ma soprattutto perché scava, enfatizzandole e portandole all’estremo impensabile, nelle piccole grandi cattiverie di una banale coppia borghese, costruita su ipocrisia ed apparenza.
L’Amore Bugiardo è un romanzo intrigante, accattivante ed a tratti persino angosciante, è il tipo di romanzo che la ggiente delicatamente perfida come noi deve leggere una volta. Una di numero, però.
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Penso sia il thriller migliore letto quest'anno. Ero sotto esami, credo – ma sì, sono sempre sotto esami – e non l'ho chiuso fino a quando non sono arrivato al punto. Sbattendomene altamente dei libri e delle dispense. Amo quella frase che hai riportato all'inizio e l'unico difetto che posso trovare in Fincher è quello: David, dovevi inserirla quella frase. E' tutto. L'ultimo schiaffo morale. Per quel che possa valere uno schiaffo morale. Io comunque Amy Dunne la amo, più o meno. Appresso a lei ridevo: Nick non tanto…
Anch'io ho beccato il plot twist in piena notte ed ho dovuto faticare a chiudere il libro prima dell'alba. Nel film a me è mancato anche un altro aspetto: la caratterizzazione di lei agli occhi di Nick. Anche se come espediente è abusato, mi sarebbe piaciuto vedere la stessa scena girata dai due diversi punti di vista. Ma cerchiamo davvero il pelo nell'uovo, eh. Sì, Amy è strafiga, no matter what.
Purtroppo ho visto solo il film di Fincher – che mi è piaciuto particolarmente. Il libro me lo sono proprio perso…
Se ti dovesse capitare recuperalo, scorre via che è un piacere. Anche se oramai conosci già l'evoluzione della "cosa"…
Sto leggendo il libro, veramente bello.
Vero. Ipnotico e crudele.
Lo lessi più di un anno fa ed ho un piacevolissimo ricordo. Ho visto ieri il film che ha rispolverato nella mia memoria molti passaggi. Mi son piaciuti molto entrambi, adesso mi sto occupando di altri libri della Flynn, sempre molto innovativa 🙂
Anch'io sono interessata a recuperare gli altri.
Seguirò 50/50 Thriller per capire quale leggere prima. 🙂