Platealmente Perfido – In Sala dal 19 Febbraio

Tante uscite questa settimana, qualcuna anche particolarmente ghiotta: dall’ultimo Leone d’Oro al flop di Johnny Deep, dai film che sembrano italiani e che non lo sono a quelli che sembrano americani e invece sono italiani, dal documentario Life Itself sulla vita dello sceneggiatore Robert Ebert (scomparso nel 2013) al terrificante (nel titolo, ma molto probabilmente anche nel contenuto) Noi e la Giulia (LA Giulia, pellamiseria, LA Giulia! sono ignorante), tutto è vuoto, tutto è vano. Perché tanto fuori da queste mura ovattate non si fa altro che parlare – ancora e ancora – del film dove pare ci siano due che trombano, che purtroppo non è questo qui:

***


Mortdecai

Diretto da David Kooep, regista di Secret Window (2004), ma sceneggiatore di roba bella roba buona come La Morte ti fa Bella, Jurassic Park e Panic Room, Mortdecai è basato sui romanzi di Kyril Bonfiglioli, che vedono come protagonista un mercante d’arte alle prese con russi, terroristi ed intelligence d’oltremanica. Per ora il film, costato la bellezza di sessanta milioni di dollari, ne ha incassati solo ventitre, nonostante la presenza di Johnny Deep, Ewan Mc Gregor, Gwyneth Paltrow e la nostra adorata Olivia Munn (The Newsroom). Metascore a 27 centesimi, Tomatometer spietato al 13%. Mh.

***


Un Piccione Seduto su un Ramo Riflette sull’Esistenza

Firmato dal regista svedese Roy Andersson e coprodotto da mezza Europa, Un Piccione Seduto su un Ramo Riflette sull’Esistenza non è solo un titolo spettacolare, ma anche un film che in giro si porta appresso locuzioni del tipo “Leone d’Oro a Venezia” ed “umorismo nerissimo e spiazzante”. Terzo capitolo di una trilogia, questo Piccione racconta la storia di un venditore di travestimenti per le feste e del suo assistente un po’ suonato, che intraprendono un viaggio nella speranza di riuscire a vendere gadget assurdi tipo finti denti da vampiro, sacchetti che ridono e maschere da anziano. Il  Metascore è a quota 93, il Tomatometer è al 92%. Must see.

***


The PyramidLa Piramide
Un gruppo di archeologi americani scopre un’antica piramide rimasta sepolta per mille mila anni e vi si addentra con lo scopo di mapparla. Mentre sono al lavoro, nella totale oscurità e nella mancanza di aria fresca, si perdono nei corridoi adibiti a luogo di sepoltura degli antichi egizi e solo a quel punto si accorgono… di essere in un horror. Diretto da Grégory Levasseur (mente geniale dietro la sceneggiatura di Piranha 3-D, per dire), La Piramide può vantare la presenta nel cast di Ashley Hinshaw (True Blood) e Denis O’Hare (American Horror Story) ed un punteggio del 9% (sì sì, nove) su Rotten Tomatoes.

***

The Repairman

Credevo che The Repairman fosse un film con Vin Diesel, poi ho visto (da lotano) la locandina ed ho supposto che invece ci fosse Tom Hardy. Col piffero: The Repairman è un film italiano con un titolo da film con Vin Diesel e la locandina da film con Tom Hardy. Che vita piena di sorprese, la mia. Daniele Savoca (che sarebbe Diesel / Hardy) è Scanio Libertetti, il protagonista di questa storia, un ingegnere mancato che ripara macchine del caffé e che preferisce aggiustare le cose piuttosto che sostituirle. Intrappolato in una vita stantia, con uno zio panettiere che lo incoraggia e degli amici che lo criticano, Scanio farà la conoscenza di Helena (Hannah Croff), inglese esperta di risorse umane, che sembra l’unica in grado di comprenderlo. Perché siamo qui a parlarne? No, perché sulla locandina mi era sembrato di leggere Sundance e invece c’era scritto Raindance. Sono miope, lo ammetto.

***


PhoenixIl Segreto del Suo Volto

Il segreto del titolo italiano appartiene a Nelly, che nel 1945, dopo aver perso tutti i familiari eccetto il marito, fa ritorno alla natìa Berlino con il volto sfigurato. Dopo essersi sottoposta ad un intervento di chirurgia plastica, Nelly parte alla ricerca del marito, Johnny. Johhny was in love in Oklahoma. Uh, no. Non sono John & Betty, sono John e Nelly. Johnny crede che sua moglie sia morta, quindi quando si ritrova davanti questa strana, diversa, irriconoscibile Nelly crede di tratti di un’impostora. Tuttavia, per non dilapidare il patrimonio della famiglia di lei, Johnny propone a Nelly di fingersi Nelly. Ora, nonostante quel Metacriticometro a 93, c’era bisogno di scomodare l’Olocausto?

***


Seventh SonIl Settimo Figlio

Credevo che Il Settimo Figlio fosse un film italiano, ma dell’Italia del nord, perché se fosse stato dell’Italia del sud si sarebbe chiamato direttamente Settimio. E invece questa è la settimana della meraviglia, perché Il Settimo Figlio è una caspita di coproduzione tra U.S.A., Regno Unito, Canada e Cina. Tutti ‘sti soldi, in monete diverse, sono serviti per pagare le location (il film è un fantasy) ed il cast: Jeff Bridges, Julianne Moore (che può vincere quello che le pare, ma un film su due lo canna) e Kit Harington (Gionsnò di Game of Thrones, che fa quella faccia lì, la faccia sua). Metascore a 31 centesimi, Tomatometer (ah, che settimana, che settimana!) al 10% (sì, dieci).

Ehi, grazie di aver letto sin qui. Se questo post ti è piaciuto, puoi supportarmi facendolo girare sui social e sul webbe, perché sì la felicità è reale solo quando...

Condividimi!

5 Comments

  1. Mr Ink 19/02/2015
    • Mr Ink 19/02/2015
    • StepHania Loop 19/02/2015
  2. psichetechne 20/02/2015
  3. psichetechne 20/02/2015

Leave a Reply

Per commentare ti basta inserire i dati contrassegnati dall’asterisco e, se ti va, la url del tuo blog. Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato né usato per altri scopi, giurin giurello. Facendo click su “pubblica il commento” accetti il trattamento dei dati inseriti come descritto nella privacy policy. Ogni commento è prezioso per me. Grazie.