Platealmente Perfido – In Sala dal 23 Aprile

Lo so, lo so. Volete tutti vedere Avengers: Age of Ultron e non vi importa un trullo delle pellicole che la vostra multisala potrebbe (e dico potrebbe) programmare da stasera. Ma mica possiamo far finta di niente?! Beh, si possiamo, soprattutto per quanto riguarda Short Skin, un film italiano sul pisello, o Squola di Babele, documentario francese che lasciatemi stare, o Le Frise Ignoranti, che puzza di paraculata da terroni anche da lontano (ed io posso dirlo perché più a Sud di me c’è solo il mare, quindi niente illazioni del tipo “cos’hai contro i terroni?”, ok?) o ancora I Bambini Sanno (oh!), altro documentario, questa volta italiano, diretto da Walter Vel… da Valter Wel… no, non ce la faccio.

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The Green Prince / Il Figlio di Hamas

Vincitore de Premio del Pubblico al Sindance Film Festival 2014, The Green Prince è un documentario sulla vita del figlio di uno dei capi di Hamas (organizzazione palestinese nata per combattere lo Stato di Israele), diventato, per una serie di vicissitudini e dopo aver sperimentato sulla propria pelle la durezza di Hamas, un agente infiltrato nella stessa Hamas dallo Shin Bet, l’Intelligence per gli Affari Interni dello Stato di Islaele. Metascore a 67, Tomatometer al 78%, paura della Signorina Moidil nel confrontarsi con questo tema 99/100.

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In The Box

In The Box è un thriller italiano diretto da Giacomo Lesina e con protagonista Antonia Liskova, il cui trailer mi ha dato un sacco di rogne e che quindi parte già svantaggiato. Non che ce ne fosse bisogno, dato che parliamo di un minuto di montato fatto di dettagli inutili, primi piani imbarazzanti e una psyco-Liskova che spiega per telefono alla presunta figlia cosa sia il monossido di carbonio. La storia sembra incentrata attorno ad una donna inconsapevole che si ritrova rinchiusa all’interno di un garage ad opera di uno sconosciuto che conosce ogni dettaglio della sua vita: la voce registrata, il cronometro che corre, i bigliettini con le istruzioni su come salvarsi, un Saw amatoriale all’italiana di cui non sento il minimo bisogno.

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Samba

Samba (Omar Sy) è un senegalese che, trasferitosi (si dice “immigrato”, Moidil, vergognati!) in Francia, accetta ogni tipo di lavoro per sbarcare il lunario. La sua vita procede lenta e monotona fino a che… (mica si può fare una sinossi del genere senza puntini di sospensione, no?). Dicevamo, fino a che non incontra Alice (Charlotte Gainsburg), borghesotta volontaria in un’associazione che si batte per i diritti dei trasferiti degli immigrati. Come sbandierato dal trailer, Samba vanta la regia di Olivier Nakache ed Eric Toledano, duo già sperimentato in Untouchables – Quasi Amici (2011), che, sì, signora mia, era carino, però basta dai. In linea con la mia smania di vederlo, il Pomodorometro è fermo a quota 50%.

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The Age of Adaline / Adaline – L’Eterna Giovinezza

Adeline (Blake Lively) è nata nel 1908 (probabilmente come Harrison Ford ed Ellen Burstyn), ma ha smesso di invecchiare all’età di ventinove anni, nel momento esatto nel quale si è miracolosamente salvata da un grave incidente d’auto. L’eterna giovinezza ha ovviamente il suo prezzo: Adeline è costretta a vivere in solutidine, allontanando i suoi amici e vedendo invecchiare i propri figli, fino a che… (mica si può fare una sinossi del genere senza puntini di sospensione, no?). Dicevamo, fino a che non incontra Ellis. Ellis in realtà è Michiel Huisman, ovvero Cal Morrison, quello che si tromba Tatiana Maslany in Orphan Black, ma è anche (il nuovo) Daario Naharis, quello che si tromba Daenerys in Game of Thrones. Tutto torna, insomma. Eh? Metascore a 53, Tomatometer al 71%. Bah.

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2 Comments

  1. Mr Ink 23/04/2015
    • StepHania Loop 23/04/2015

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