È un po’ che non mi faccio viva, lo so. Shame on me. Ma quale migliore occasione per ritornare se non quella dell’iniziativa Dietro la Maschera (a Carnevale ogni recensione vale)? Per carnevale, infatti, la sempreverde combriccola di cineblogger ha organizzato un evento incentrato sulle maschere e – ovviamente – sui film che vi ruotano attorno.
Come avrai capito dal titolo di questo post, io ho deciso di affrontare il primo The Purge, ovvero La Notte del Giudizio, del 2013. In coda a questo post troverai i link agli altri meravigliosi partecipanti; all’interno di questo post, invece, non troverai i doppi sensi con la parola “purga”.
La Notte del Giudizio (The Purge) è un film horror del 2013 scritto e diretto da James DeMonaco con protagonisti Ethan Hawke e Lena Headey. Ha dato il via ad una saga composta da tre sequel, un prequel ed una serie tv.
Un presupposto… giudizioso
Siamo in America, ovviamente. Al potere dal 2017 (pfiu, l’abbiamo scampata… forse) ci sono i Nuovi Fondatori, che hanno di fatto risolto il problema della criminalità crescente e quello del sovrappopolamento delle carceri tramite l’istituzione dello “sfogo” (the purge). Lo sfogo altro non è che una notte, un intervallo di dodici ore nel quale nessun crimine (omicidio incluso) viene perseguito e i servizi di soccorso e vigilanza sono completamente sospesi.
Semel in anno licet insanire, dicevano quelli lì qualche anno fa. E gli americani sembrano concordare e accettare di buon grado lo sfogo, che con la sua istituzione ha fatto scendere la disoccupazione all’1% e la soglia di povertà al di sotto del 5% della popolazione. È per un bene più grande, no? Per un bene più grande potremmo anche girarci dall’altra parte per una manciata di ore, giusto?
Beh, no. Per girarci dall’altra parte avremmo bisogno… dell’altra parte, ovvero di una casa, di un sistema di sicurezza, magari di qualcuno che ci guardi le spalle. Per dirla senza mezzi termini, per “tollerare” lo sfogo avremmo bisogno di soldi. Chi non ha la pecunia non ha modo di difendersi in quelle dodici ore. Per dirla in maniera ancor più brutale… chi non ha i soldi muore. E se disoccupati e senzatetto schiattano durante la notte dello sfogo, allora sì che i tassi di povertà e disoccupazione si riducono.
So che questo La Notte del Giudizio va in vacca subito subito, so che la saga (5 film e una serie tv) è l’esempio lampante di come non sviluppare un concept, ma questo presupposto, matematico e agghiacciante, l’ho adorato sin da subito. Spero che qualcuno, prima o poi, sappia rendergli onore a dovere; ma non è questo il film e (forse) non è questa la decade.
E dopo ‘sta botta di ottimismo passiamo a…
La Notte del Giudizio, la trama del film
Ogni anno, dalle 19 del 21 marzo alle 7 del 22 marzo non esistono leggi né soccorsi. Siamo nel 2022 e la quinta notte dello Sfogo Annuale si presenta come la più cruenta.
Il reginetto dei film horror di inizio decade, Ethan Hawke, interpreta James Sandin, un padre di famiglia che assieme alla mogliettina Mary (Cercei, Lena Headey) e ai due figli (che chiameremo Stranofiglio e Porcafiglia), si prepara a barricarsi in casa poco prima dello sfogo.
I Sandin vivono in un bel quartiere, in una bellissima casa. Hanno i soldi, soldi waladi waladi i Sandin. Soldi derivanti dal lavoro di James, che vende sistemi di sicurezza in un’epoca nella quale, almeno per una notte all’anno, tutti vorrebbero avere un sistema di sicurezza. Nei dialoghi con Stranofiglio, infatti, James si dimostra a favore dello sfogo, pur non sentendo la particolare necessità di trucidare qualcuno. Mary invece sembra tollerare la situazione, così come sembra appena sopportare i suoi vicini, falsissimi, borghesissimi, invidiosissimi. Stronzovicini, li chiameremo così.
Sembra tutto tranquillo, sembra una nottata come le altre. Cena, tapis roulant, magari un film tutti insieme. I Sandin sembrano tutti al sicuro nella loro casa fortezza in quel meraviglioso quartiere. Ma. Ma un uomo ferito si aggira per le loro belle strade, gridando, sanguinando, chiedendo aiuto. Scappa da qualcuno. Ed è lì che Stranofiglio – posseduto dal demone Boldribù – decide di far entrare lo sconosciuto nella fortezza, che forse così sicura non è.
Non c’è tempo di capire chi sia lo sconosciuto, non c’è modo di valutare se e quanto sia pericoloso; perché poco dopo alla porta bussa un “esclusivo gruppo di giovani ragazzi ben istruiti” capitanato da Rhys Wakefield che ne reclama la proprietà. ‘Sti psicopatici dal volto mascherato esigono il diritto di sfogarsi sul malcapitato e promettono che niente succederà ai loro ospiti se lo sconosciuto verrà “restituito” vivo.
Ed ecco che i Sandin non possono più girarsi dall’altra parte: devono decidere se assecondare quest’assurdità dello sfogo e mandare al massacro il ragazzo o rinsavire, barricarsi e magari combattere a rischio delle proprie vite.
Come ti trasformo il metaforone socio-politico in un banalissimo home invasion
L’ho già detto che La Notte del Giudizio va in vacca subito subito? Sì, l’ho fatto.
Quest’ideona geniale, questo metaforone perfettamente incastrato nel nostro tempo si esauriscono nell’arco di una mezz’ora, con le parole del capobanda al videocitofono. Parole dette molto bene da Wakefield, eh, che rievocano diritti sugli esseri umani e fanno riferimento a un classismo che fa male. Ma tali parole non bastano a soddisfare la premessa, dato che – alla resa dei conti – sembra buttata lì solo per giustificare il presupposto narrativo dell’impossibilità di chiamare i soccorsi.
Non ti anticipo nulla che non sia presente nel trailer; sappi solo che da quel momento in poi The Purge si trasforma in un banalissimo home invasion, uno di quei film nei quali i cattivi assediano le casette dei buoni, tipo Funny Games. Il gruppo di giovani ben istruiti fa irruzione in casa Sandin e badabum cha cha.
Ora, ne La Notte del Giudizio non c’è nulla che non vada tecnicamente: la regia è buona (giocata anche sulle camere di sorveglianza e il robottino con la microcamera) e il cast fa quello che deve fare, sapendolo fare. I brividini non mancano e gli psicopatici sono architettati bene, con una menzione d’onore per le signorine mascherate col camicione bianco e le armi da taglio. Però…
Il “però” che sta per arrivare è bello grosso, siediti…
…e perdona lo sfogo
Però arrivi alla fine del film chiedendoti perché ci fosse bisogno di scomodare povertà e disoccupazione, perché fosse necessario creare ‘sti Nuovi Fondatori d’America, perché non bastasse la solita casucchia sperduta nel bosco.
Arrivi alla fine pensando che tutta quella meravigliosa metafora socio-politica appartenesse a un trailer che avevi visto prima dell’inizio di questo film. E pensi anche che avresti fatto meglio a vedere quell’altro di film, quello del trailer. Peccato che il film sia uno solo, assemblato e sfruttato maluccio.
La Notte del Giudizio, il finale del film
Se non fosse per gli ultimi istanti, davvero dimenticheresti tutto il presupposto narrativo alla base di The Purge. Sembra quasi che James DeMonaco si fosse scritto st’ideona su di un post-it andato perso e ritrovato solo dopo buona parte delle riprese.
Sotto la temibile barra rossa riassumo, come sempre, il finale del film. Se non lo hai ancora visto, fai un saltello qui o scorri fino alla barretta verde. Nel caso, ci vediamo più giù.
James, dopo aver giocato a John Wick con alcuni membri del clan degli psicopatici, viene accoltellato dal capobanda che si prepara a far fuori il resto della famiglia Sandin. Si sentono alcuni spari e dalle camere di sorveglianza esterne Stranofiglio nota che qualcuno sta uccidendo i loro assalitori.
Mary e Stranofiglio si riuniscono attorno a James, che sanguina copiosamente e sta per esalare l’ultimo respiro quando il capobanda, commosso, è pronto a trucidarli malamente. È Porcafiglia però a uccidere lo psicopatico, per poi concedersi tutta una scena di redenzione col paparino su di una storiaccia con un Porcofidanzato sulla quale è meglio sorvolare.
Qualcuno sta uccidendo i giovani mascherati, dunque. Sono gli Stronzovicini che, sentito il frastuono, hanno pensato bene di intervenire. Per salvare Mary e i suoi figli? Col piffero. Per sfogarsi a loro volta, sui Sandin o su quello che rimane di loro.
Gli Stronzovicini legano Mary, Porcafiglia e Stranofiglio e si apprestano a ucciderli in nome dello Sfogo quando lo sconosciuto (che non si sa cosa abbia fatto nel frattempo) irrompe e ha la meglio su di loro. Li tiene sotto tiro quando chiede a Mary di decidere le loro sorti. Madre Mary (…) dice parole di saggezza e lascia stare, perché sotto sotto – e lo avevamo capito – è una democratica ipocrita attaccata ai soldi, ma non è un’assassina.
L’allegra combriccola (Madre Mary, Porcafiglia, Stranofiglio, Sconosciuto e Stronzovicini) aspetta quindi lo scoccare delle 7 del mattino del 22 marzo; orario nel quale le leggi tornano a regolare la società. E dato che siamo in America (e non in Italia), alle 7:01 si sentono le sirene invadere le strade di quel bel quartiere borghese, falso e criminale.
✓ fine spoiler ✓
L’alba del giudizio: una saga che può solo migliorare (capisciammé)
E questo è più o meno tutto. Come saprai, La Notte del Giudizio ha dato vita ad una saga prolifica, composta da altri tre 4 film: tre sequel (Anarchia, 2014, Election Year, 2015, più il quinto ed ultimo capitolo in arrivo nel luglio 2020) e un prequel (il recente La Prima Notte del Giudizio). In ballo c’è anche un’omonima serie tv (2018), prodotta da gente fighissima (Bay, Fuller, Blum e lo stesso DeMonaco) che aggiunge al calderone anche la volontarietà di sacrificarsi in nome dello sfogo. Sto cercando di recuperarla in queste settimane, per cui potrei scriverne prossimamente.
Potrei, eh, vediamo prima dove va a parare… o dove vado a parare io. Nell’attesa, fammi sapere cosa pensi di questo film nei commenti e ricorda che puoi votarlo commentando o semplicemente inserendo da 1 a 5 stellette alla voce “voto dei lettori” nella review qui sotto.
E – dulcis in fundo – eccoti gli altri partecipanti all’iniziativa…
28 febbraio – Marco de La Stanza di Gordie: Spider-man la lunga genesi
1 marzo – Pietro di Pietro Saba World: Hush
2 marzo – Alfonso di Non c’è Paragone: Cabal
e a seguire…
4 marzo – Alessandra di Director’s Cult: Pene d’Amor Perdute
5 marzo – Cassidy di La Bara Volante: The Mask + Kris di Solaris: V per Vendetta
La Notte del Giudizio, la recensione del film
Movie title: The Purge
Movie description: La recensione di The Purge (2013), il film con Ethan Hawke e Lena Headey che ha dato inizio ad una saga che insegna come distruggere un'idea geniale.
Date published: 01/08/2013
Director(s): James DeMonaco
Actor(s): Ethan Hawke, Lena Headey, Rhys Wakefield
Genre: horror, home invasion
Durata: 85 min
Paese: Stati Uniti
- sceneggiatura
- originalità
- regia
- fotografia
- recitazione
- cuore
in sintesi
James DeMonaco, nel 2013, ha dato inizio a una saga fondata su di un presupposto narrativo aberrante e magnetico come pochi: in un futuro prossimo (che per noi adesso è già passato) per 12 ore all’anno non vi saranno leggi né soccorsi. Per quella notte all’anno ognuno di noi potrà sfogarsi, purificare la sua anima dagli istinti più abietti e vergognosi, per poi tornare a rigar dritto per gli altri 364 giorni.
In questo futuro prossimo (per noi passato) tale purificazione sembra non solo aver ridotto il tasso di criminalità, ma anche quelli di povertà e disoccupazione. Già, perché a essere vittime di questa carneficina legalizzata non sono i ricconi dei quartieri bene, ma chi non ha i soldi per permettersi una casa e un sistema di sicurezza.
Alla famiglia Sandin – protagonista di questo primo capitolo – i soldi non mancano, eppure si ritrova a dover fronteggiare lo sfogo da molto vicino, quando una banda di psicopatici reclama di diritto la vita di uno sconosciuto che uno di loro ha accolto in casa. Tutto molto bello, eh? Sì, peccato però che lo stesso DeMonaco mandi tutto all’aria dopo una mezz’ora, trasformando il film in un banale home invasion contro il quale a poco servono gli sforzi di Ethan Hawke, Lena Headey e dell’inquietante Rhys Wakefield.
Pros
- un concept strepitoso
- il monologo di Rhys Wakefield al videocitofono
- le signorine mascherate col camicione bianco e le armi da taglio
Cons
- un concept strepitoso sfruttato nel peggiore dei modi
- un home invasion come tanti altri
- l’inizio di una saga che non può che migliorare (capisciammé)
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( reviews)
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Quando ho visto il trailer la prima volta, questo aveva suscitato la mia curiosità, ma mi aveva lasciato comunque qualche dubbio, che poi erano quelli dei difetti da te esposti…Il film ancora non l’ho visto, ma gli darò comunque una possibilità, prima o poi…
Ciao Marco! Innanzitutto grazie per aver ideato questa iniziativa.
Sì, recuperalo “prima o poi” e senza fretta… è l’ennesima occasione sprecata, peccato che io al trailer non lo avessi intuito. 🙂
Il film non l’ho visto, ma il post è bellissimo. E se queste iniziative sono l’unico modo per farti tornare a scrivere… facciamone di più!! 🙂
Ahaha, sempre troppo buono, Kris! 🙂
Però sì, qualche iniziativa in più non guasterebbe… Che ci infiliamo prima della notte horror? 😀
Cavolo mi ispirava di brutto e invece va in vacca subito. Però forse vale la pena per vedere in azion Stranofiglio, Porcafigli e Stronzovicini! XD
Ciao Ale! Uh sì, quei tre valgono la pena… 🙂 Spero davvero che qualcuno prima o poi, nell’ottavo o nel nono capitolo, si rimbocchi le maniche e tiri fuori da questa bella idea un film altrettanto valido. Nell’attesa ci tocca accontentarci degli Stronzovicini. 😀
Non so se mi ha fatto più ridere “Hanno i soldi, soldi waladi waladi i Sandin” oppure le etichette sugli Stronzovicini e sullo Stranofiglio con cui forse sono stati direttamente scritti i personaggi nella sceneggiatura. Incredibile che un film – i suoi seguiti e una serie tv – intitolato “La purga” siano quelli che hanno anticipato i nostri (brutti) tempi moderni, ma forse questo ci tocca poveri noi. Un soggetto che richiede la libertà di spaziare in città, viene ridotto ad un “home invasion” per motivi di budget, ma alla fine forse questo è ancora il film migliore di tutta la serie.
Di sicuro resta che potresti scrivere anche dei capitoli peggiori, perché tanto trovi sempre il modo di trasformare i post in un vero spettacolo, dammi pure dello smielato tanto me ne fotto, ma quando questo blog non sforna post è quello che mi manca più di tutta la blogosfera, e lo dico proprio al massimo della mia avidità di lettore. Cheers!
Bella Cassidy! Grazie, grazie infinite. Non sai quanto, in un momento (momento? So’ anni!) nel quale mi risulta difficile scrivere, le tue parole mi aiutino a continuare a provarci. Non ti do dello smielato, ci mancherebbe, ti dico grazie a ancora grazie! ♥
E sì, hai pienamente ragione: nonostante tutto, questo è il film migliore di tutta la saga. Riponevo qualche speranza nella serie tv, ma temo di averla riposta male un’altra volta. Mi servirebbe un “ripostiglio” solo per i prodotti de “La Purga”. 😀
Ho visto il film (quello del 2013) giusto ora, ho trovato qualche “buco” narrativo, come la sparizione e successiva comparsa dello sconosciuto, più altri piccoli difetti. Nel complesso tecnicamente abbastanza bene, peccato per l’ ottima premessa non sviluppata nel corso del film. Forse era così difficile coniugare l’esigenza di cassetta (violenza a volte sconfinante nell’ horror) con un’ interessante idea di partenza?