Categoria: Recensione Serie TV
In estate la HBO tira fuori la serie dell'anno, in cui scrittura, tecnica e recitazione si fondono sino a toccare livelli altissimi di televisione e forse anche di cinema.
Un po' come i profumi, questa seconda stagione ha delle note di testa inebrianti, un cuore che annoia e delude, ma delle note di fondo che lasciano il segno.
Da un romanzo di Margaret Atwood (ma ancor prima da un reale fatto di cronaca nera) arriva una miniserie che affascina, fa riflettere e, sì, spaventa anche un po'.
Outcast parte col botto per poi perdersi tra le (troppe) storyline secondarie, recuperando solo nel finale. Riuscirà quello sbroccolone di Kirkman a tenerci al guinzaglio per una seconda stagione?
La neonata in casa FOX, pur facendosi prendere dalla smania di incatenarsi al film, fa il diavolo a quattro e dimostra che è possibile rendere omaggio senza copiare.