ITALY IN SHORT – Corti Italiani – Concorso
Rita é una bambina cieca. Noi la vediamo da vicino, guardandola negli occhi che sono puntati direttamente verso la cinepresa, che attraverso inquadrature claustofobiche proietta eslclusivamente il viso della piccola protagonista. Eppure sappiamo che non può incrociare il nostro sguardo. L’effetto è inquietante ma anche molto efficace: vedendo solo gli occhi di Rita mentre la mamma le mette un vestito che non le piace o mentre gira per una casa che conosce a palmo a palmo, entriamo nel suo personale punto di vista. Questo forte impatto emotivo ci accompagna anche all’esterno, nelle efficaci inquadrature della spiaggia, fino al suggestivo finale.
UERRA di Paolo Sassanelli – Italia 2009, 16 Min.
Bari vecchia, 1947. La guerra è finita ma piccole guerre intestine non si estinguono. Come quella tra il fascista Paolo e il socialista Vitino, padri di famiglia che si giocano la loro presunta rivalità politica a carte, ogni pomeriggio. Fino a quando il figlio di Paolo, Antonio, stanco delle beffe continue subite dal padre nell’ennesima partita a scopa, decide di procurargli l’arma della sicura vendetta: un fucile di legno. Ottime le interpretazioni.
L’AMORE E’ UN GIOCO di Andrea Rovetta – Italia 2009, 13 Min.
Il poker e l’amore in un’unica puntata. Il bello delle due passioni è che riescono a ribaltare la realtà in pochi istanti. Un grande Neri Marcorè ci fa sorridere e tremare dietro una carta e dietro uno sguardo, sempre attenti al bluff, sebbene il tema non sia originalissimo e la narrazione sia un po’ lenta.
SE CI DOBBIAMO ANDARE ANDIAMOCI di Vito Palmieri – Italia 2009, 15′.
A San Giovanni in Persiceto (BO) nella scuola media Mameli si mescolando destini che vengono da lontano. Anita (13 anni) è di origine pugliese ma, cresciuta in Emilia, non capisce il dialetto parlato dai genitori e delle cugine di Bitonto e volendo impararlo, chiede aiuto ad un compagno di classe. Tenere le dinamiche sociali e i “pensieri” dei compagni di classe, ma la pessima regia non aiuta un corto che comunque resta divertente, coinvolgente e simpatico.
IL SOFFIO DELLA TERRA di Stefano Russo – Italia 2009, 15 Min.
Il film con più benevole premesse si rivela la delusione di questa sezione. Una storia banale, una pessima recitazione, una sceneggiatura banale, lenta e poco coinvolgente per un corto che tratta con scarsa profondità un tema troppo grande.
SOLE NEGLI OCCHI di Lorenzo Corvino – Italia 2009, 18 Min.
Un giorno particolare nella vita di un uomo qualunque. Iniziare un nuovo lavoro non è mai facile. Resistere alle pressioni esterne e mantenere alta la concentrazione costringono a fare delle scelte, ma non sempre consapevolmente. Dialoghi minimi ma efficaci e un audio esclusivamente diegetico accompagnano lo spettatore in questa tragedia annunciata, fino all’angosciante, sconcertante e amaro finale. Per me il migliore della categoria.
Una coraggiosa giovane ragazza incinta e il suo giovane padre che, rinchiusi nel loro tenero rapporto, si ergono a giudici morali della società che li circonda per difendersi dagli stupidi pregiudizi della gente. Coinvolgente e delicato.
LOSING MY CHERRY di Silvia Gallini . USA 2009, 23 Min.
Il matrimonio di Jamie è legato al regalo che sceglierà per sua moglie. Ma cosa succederà quando l’ambita “Piccolissimo bag” che la donna desidera è impossibile da trovare? Una buona regia ed un’esilarante uso dei colori per un corto divertente e sopra le righe, che però si lascia dimenticare presto.
KETAB di Ana Lily Amirpour – USA 2009, 17 Min.
A Tehran, un giovane e losco ragazzo iraniano si reca in libreria per acquistare un libro, di sottecchio, poi va a casa e si fa una sega. Pura poesia.
THE EMPTY SPACE IN BETWEEN – di Maria Torberg – USA 2009, 17 Min.
Cassandra, la cui vita ruota intorno ad un matrimonio vuoto ma apparentemente perfetto, si ritrova sola nella sua casa di Bel Air, e nel sonno un fantasma torna a farle visita, fino a intrappolarla in un inquietante limbo. Regia e fotografia memorabili, con un gioco di ombre e riflessi che scandiscono il passaggio tra realtà e incubo. Secondo me il migliore di questa categoria.
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