Verdena Live @ Gallipoli (LE)

Sud Est Indipendente, 09/08/2007.

 

La prima volta che li avevo visti dal vivo, al Wave Rock del 2002, erano preceduti da Evagarde, BluDiInvidia, Negramaro (prima di Sciulìn Sciulà e Tuzzi Tuzzi, quando ancora erano gradevoli), questa volta è andata peggio per noi: ad alternarsi sul palco prima dei Verdena c’erano Gardenya, Logo, Leitmotiv, Spread Your Legs e soprattutto Tre Allegri Ragazzi Morti, che, chiedo scusa ai fans, proprio non si possono sentire. Ma facciamo un po’ di sano gossip: all’ingresso, a marchiare i presenti, c’era il nipotino salentino di Peter Stormare e il campo era tenuto così bene che nell’erba potevano nascondersi branchi di velociraptor. L’attesa è stata spossante, ogni tanto nell’area transitava qualche furgoncino e la gente lo attorniava come in una scena de La Guerra dei Mondi. Dopo ore ed ore di rumorose sbuffate collettive, è stato il turno degli headliner, che potremmo anche chiamare I Tre Tristi Tizi Vivi Ma Non Troppo. Ora, la mia iniziale intenzione era quella di parlarne bene, ma dopo tre giorni gli entusiasmi si freddano e si ha una visione un pò più lucida, oltre al fatto che parlar bene di qualcuno non mi diverte. Comincio quindi con le cattiverie, giusto per togliermi il pensiero. Già prima di Requiem avevo il sospetto che i Verdena per scrivere i loro testi sorteggiassero delle parole a caso e le ordinassero poi per assonanza, ma forse sono io a non capire il profondo senso di giù/più/blu. Se inserite “Verdena” nei motori di ricerca, vi vengono fuori decine blog di tipe che recentemente hanno fatto la foto con Alby (“oh, quant’è bello Alby”), che deve essere uno dei Verdena, immagino, ma non so quale sia quello bello. Inoltre circola da tempo la storia che la band se la tiri da morire (cosa che dai video non si direbbe proprio, no no), così per smentire queste voci messe in giro da perfide malelingue vi riporto esattamente quello che hanno detto sul palco: a) “ehm, noi siamo i Verdena” (cui è seguito un coro di “na cazzo”); b) “che cosa volete sentire?”; c) “grazie”, ben due volte, ma da parte di Roberta; d) “dedicata a tutti quelli che”, detto così, senza finire la frase, prima di Phantastica; e) “non abbiamo fatto né Valvonauta, né Viba! Ah ah!” (e per questa meritavano che gli venissero presi gli scalpi, perché finché a prendere in giro è Lynch ok, ma…); f)“grazie di essere venuti”, due volte, ma di seguito, quindi niente punti doppi. In tutta onestà, se sapessi suonare in quel modo e facessi parte di uno dei pochi gruppi italiani degni di nota, me la tirerei anch’io, cacchio. No, aspettate, io già me la tiro così, senza saper né leggere né scrivere. Ma veniamo al concerto vero e proprio, che ha visto come protagonisti i numerosi brani di Requiem (particolarmente accattivanti nell’esecuzione Don Callisto, Non Prendere L’Acme Eugenio e Isacco Nucleare, mentre non si è presentato all’appello Canos, l’ultimo singolo), ma non sono mancati i pezzi dei primi tre album, come Mina (brano d’apertura), Ovunque, Dentro Sharon, Luna, e soprattutto la splendida Starless e Phantastica, forse la mia preferita. Sentir cantare dalla folla persino il “ciocchi-ciocchi” di Muori Delay e il “tun-cha tun-cha” di Trovami un Modo Semplice per Uscirne un po’ mi ha fatto paura. Infine, durante uno degli ultimi brani, pare che Luca abbia avuto un problema con la batteria ed è stato bello vedere il fratellone (si fa per dire) rimproverarlo mentre la canzone andava avanti. E comunque posso anche prenderli in giro, ma se ero lì un motivo c’era. Non prendete l’acme, mi raccomando.

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7 Comments

  1. EgoManiacKid 12/08/2007
  2. Edooo 12/08/2007
  3. StepHania Loop 12/08/2007
  4. Cinedelia 13/08/2007
  5. trinitysdc 22/08/2007
  6. StepHania Loop 25/08/2007
  7. Cinedelia 26/08/2007

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