Il calendario delle nuove serie tv della primavera 2017: da American Gods a Tredici, da The Son a Guerrilla, tutti i nuovi drama in arrivo sul piccolo schermo
Ti ricordi quando eravamo giovani, qui era tutta campagna e le nuove serie TV si contavano sulle dita di una mano? A dominare erano la HBO e la AMC. Di tanto in tanto l’inglesissima BBC tirava fuori una miniserie di tre episodi (tre, eh) cui forse avrebbe dato seguito, ma non prima di tre anni. Buttar giù questo post, all’epoca, era un gioco da ragazzi.
Poi abbiamo assistito alla proliferazione dei servizi in streaming. Sì, intendo quelli legali. Amazon Video e soprattutto Netflix hanno colonizzato l’Italia, mettendo a nostra disposizione un bel po’ di titoli e soprattutto producendone di propri. Al di là del serpente dell’impatto nello Stivale, i due colossi dello streaming online hanno dato non poco filo da torcere alle stesse HBO ed AMC, diversificando la propria offerta e strappando loro di mano anche dei premi prestigiosi.
Perché tutto questo panegirico? Per dire che redigere il calendario delle nuove serie televisive di questa primavera è un’odissea. Tra serie in streaming, miniserie e film per la TV, tra programmazioni italiane in contemporanea, in differita o senza una data d’uscita nostrana, scrivere questo post potrebbe richiedere una decina di anni, proprio come quelli impiegati da quella brutta persona di Ulisse per tornare ad Itaca. Per questo…
- Questo articolo sarà costantemente aggiornato. Magari puoi salvarlo tra i preferiti e tornare a controllare più in là se la serie che ti interessa ha nel frattempo ottenuto una data di programmazione in Italia.
- Questo articolo è un’odissea anche dal punto di vista della lunghezza. Oltre al consueto listone delle nuove serie TV in ordine di programmazione, ti metto qui sotto un bell’elenco in ordine alfabetico dei titoli trattati con il link alla relativa sezione. Così funziona questa cosa dell’internette: tu metti un link e quello rimanda alla porzione di articolo interessata. Incredibile.
13 Reason Why (Tredici) – American Gods – Anne – The Discovery (La Scoperta) – Five Came Back – Guerrilla – The Handmaid’s Tale – The Immortal Life of Henrietta Lacks – The Most Hated Woman in America (La Donna Più Odiata d’America) – Rebel – Sand Castle – Shots Fired – The Son
Shots Fired
Quando: dal 22 marzo
Dove: su FOX (U.S.A.)
Genere: crime, thriller
Numero episodi: 10
Consigliata: No
Trama:
La neonata in casa FOX segue le conseguenze politiche, sociali e mediatiche di una sparatoria – apparentemente a sfondo razziale – che sconvolge una piccola cittadina del North Carolina. A sparare è stato un poliziotto di colore, a beccarsi il proiettile un automobilista bianco.
Dico io:
Ideata da Gina Prince-Bythewood e Reggie Rock Bythewood, Shots Fired vanta un cast di tutto rispetto: Helen Hunt, Richard Dreyfuss, Stephen Moyer e Will Patton, tra gli altri. Il guaio, mia cara FOX, è che American Crime lo produce già la ABC. E anche piuttosto bene, da quel che mi risulta.
Trailer: trailer ufficiale.
La Donna più odiata d’America (The most hated woman in America)
Quando: il 24 marzo
Dove: su Netflix
In Italia: il 24 marzo su Netflix
Genere: biopic, crime
Numero episodi: 1 (film)
Consigliata: Mah
Trama:
La nuova produzione Netflix racconta la vera storia di Madalyn Murray O’Hair, fondatrice e presidentessa (fino al 1986) dell’associazione “American Atheists”. La sua figura è passata alla storia anche grazie alla causa “Murray vs. Curlett”, che si concluse con una sentenza della Corte Suprema sul divieto di preghiera quotidiana nelle scuole pubbliche. Madalyn è stata barbaramente assassinata nel 1995 assieme al figlio ed alla nipote.
Dico io:
Ad interpretare la O’Hair è il Premio Oscar Melissa Leo (The Fighter); a dirigere è Tommy O’Haver, già regista di An American Crime con Ellen Page e Catherine Keener, anche questo un film tratto da una storia vera (l’efferato omicidio collettivo di una giovane nel 1965). Nel cast anche Juno Temple, nei panni della nipote di Madalyn.
Il Metascore, però, è attualmente fermo a quota 41 su 100, per cui meglio non illudersi.
Trailer: trailer ufficiale sub ITA.
Rebel
Quando: dal 28 marzo
Dove: su BET (U.S.A.)
Genere: crime, thriller
Numero episodi: 8
Consigliata: No
Trama:
Ancora una sparatoria, ancora un movente razziale. In questo caso siamo ad Oakland, dove l’agente Rebecca “Rebel” Knight inizia a lavorare come investigatrice privata dopo che il suo stesso fratello è stato ucciso dalla polizia.
Dico io:
Rebel è ideata e prodotta da John Singleton, regista di 2 Fast 2 Furious e di alcuni episodi di Empire e di American Crime Story. Però non ti faccio perder tempo: è in questa lista solo perché nel cast c’è Giancarlo ♡ Esposito (Breaking Bad).
Trailer: trailer ufficiale.
Tredici (13 Reasons Why)
Quando: il 31 marzo
Dove: su Netflix
In Italia: il 31 marzo su Netflix
Genere: thriller, young adult
Numero episodi: 13 (ovviamente)
Consigliata: Mah
Trama:
Tratta dal bestseller di Jay Asher ed inizialmente pensata come film, Tredici racconta la storia di Clay, che di ritorno da scuola trova sulla porta di casa una misteriosa scatola contenente sette audiocassette. La voce sui nastri è quella di Hannah Baker, la ragazza per cui Clay aveva una cotta, almeno prima che lei si suicidasse due settimane fa. Nelle registrazioni, Hannah spiega le tredici ragioni che l’hanno spinta a togliersi la vita, ognuna delle quali legata ad una persona.
Dico io:
Parliamoci chiaro: è uno young adult, ovvero un prodotto destinato ad una fascia d’età diversa dalla mia… Come detto, inizialmente la trasposizione del romanzo Th1rteen R3asons Why di Jay Asher era stata pianificata come film, con Selena Gomez nei panni di Hannah. Poi il progetto è trasmutato in serie TV, conservando la Gomez come semplice produttrice. Clay ha il volto di Dylan Minnette (Prisoners, Man in the Dark), mentre Hannah è interpretata dall’esordiente Katherine Langford. Nel cast anche Kate Walsh (Fargo).
Beh, almeno se c’è la Walsh la più vecchia qui non sono io.
Trailer sub ITA:
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La Scoperta (The Discovery)
Quando: il 31 marzo
Dove: su Netflix
In Italia: il 31 marzo su Netflix
Genere: fantascienza
Numero episodi: 1 (film)
Consigliata: Sì
Trama:
L’aldilà esiste. Un anno prima dei fatti narrati, infatti, la “vita dopo la morte” è stata scientificamente provata. Non solo: l’aldilà è bella, ma così bella che milioni di persone in ogni parte del mondo si sono tolte la vita per potervi arrivare. In questo strano mondo, Will, figlio dell’uomo che ha “scoperto” l’aldilà, si innamora di Isla, giovane dal tragico passato… e non sta bene innamorarsi mentre la gente muore.
Dico io:
A dirigere è il quasi esordiente Charlie McDowell, che ha curato la sceneggiatura assieme a Justin Lader. I due hanno alle spalle un solo lavoro, comune: The One I Love, una sorta di film di fantascienza di coppia di cui si dice un gran bene. In La Scoperta i due possono contare su di un cast d’eccezione: Robert Redford, Rooney Mara, Jason Segel, Riley Keough e Jesse Plemons.
Trailer ITA:
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Five Came Back
Quando: il 31 marzo
Dove: su Netflix
In Italia: il 31 marzo su Netflix
Genere: documentario
Numero episodi: 3 (miniserie)
Consigliata: Sì
Trama:
Il nuovo documentario firmato da Netflix racconta la Seconda Guerra Mondiale da una prospettiva inedita, quella di John Ford, John Huston, Frank Capra, William Wyler e George Stevens, cinque registi che andarono in guerra come reporter del conflitto e che cercarono di raccontare la verità agli americani. Ad introdurre, commentare e spiegare il lavoro di questi cinque autori vi sono altrettanti autori, altrettanto importanti: Francis Ford Coppola, Steven Spielberg, Guillermo del Toro, Paul Greengrass e Lawrence Kasdan.
Dico io:
Il documentario non è il mio genere preferito, eppure Netflix mi ha pienamente convinta con il suo Amanda Knox. Non garantisco su Grillo vs. Grillo, che non ho visto e che difficilmente mai vedrò. Nel caso di questo Five Came Back i nomi in ballo sono tanti e succulenti, ed a questi va aggiunto quello di Meryl Streep come voce narrante e quello di Thomas Newman per il tema musicale. E poi l’impatto del cinema durante la Seconda Guerra Mondiale mi sembra un argomento interessante, sicuramente più interessante dei comici genovesi.
Trailer: trailer ufficiale sub ITA.
The Son
Quando: dall’8 aprile
Dove: su AMC
Genere: drama, western
Numero episodi: 10
Consigliata: Mah
Trama:
The Son è una saga familiare che abbraccia ben tre generazioni della facoltosa famiglia McCullough, a cominciare dal patriarca Eli, che dopo esser stato rapito da bambino è cresciuto nella tribù di nativi americani Comanche. Eli è nato il giorno nel quale il Texas è diventato una repubblica indipendente, per questo viene soprannominato il “primo figlio del Texas”. Dovremmo essere nel maggio 1836, se Wikipedia mi assiste. Eli forgia la sua fortuna sul sangue, compiendo azioni che si ripercuoteranno anche sulle generazioni successive.
Dico io:
Il prodotto di punta della AMC è un western tratto dall’omonimo romanzo di Philipp Meyer, qui anche nelle vesti di sceneggiatore e produttore esecutivo. Originariamente il ruolo del protagonista era stato affidato a Sam Neill, che si è tirato indietro per motivi personali lasciando la parte a Pierce Brosnan. Nel cast compare anche il nome di Carlos Bardem, fratello maggiore di Javier.
La AMC però ha preso qualche toppatella negli ultimi anni… le darò nuovamente fiducia solo in presenza del mio avvocato, Saul Goodman.
Trailer: teaser trailer; trailer.
Guerrilla
Quando: dal 16 aprile
Dove: su Showtime (U.S.A.)
Genere: drama
Numero episodi: 6 (miniserie)
Consigliata: Mah
Trama:
Londra, anni ’70. Sì, per me basterebbe anche solo questo. By the way, nella Londra degli anni ’70 una coppia di attivisti organizza la liberazione di Kent, un prigioniero politico, e forma una cellula radicale al fine di ostacolare il “Black Power Desk”, un’unità di controspionaggio volta alla soppressione di ogni forma di attivismo tra le persone colore.
Dico io:
Ideatore, sceneggiatore e regista dei primi due episodi è John Ridley, vincitore dell’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale grazie a 12 Anni Schiavo (2013) di Steve McQueen. La regia degli altri quattro episodi è invece affidata a Sam Miller, che ha già firmato l’imperdibile serie inglese Luther.
Oltre alla regia, Guerrilla e Luther hanno in comune uno dei protagonisti, Idris ♡ Elba, in tutte le sue vocali chiuse e la sua disumana altezza. Elbone nostro interpreta Kent, il prigioniero politico, mentre i protagonisti sono la deliziosa Freida Pinto (Slumdog Millionaire) e Babou Ceesay. Nel cast anche Rory Kinnear, la creatura di Penny Dreadful.
Trailer: trailer ufficiale.
Sand Castle
Quando: il 21 aprile
Dove: su Netflix
In Italia: il 21 aprile su Netflix
Genere: guerra
Numero episodi: 1 (film)
Consigliata: Mah
Trama:
Iraq, 2003, ispirato ad una storia vera. Il mitragliere Matt Ocre ed il suo plotone, guidato dal capitano Syverson, vengono inviati nel pericolo villaggio di Ba’quba con il compito di riparare il sistema idrico danneggiato dai bombardamenti. Siamo nei primi giorni della Seconda Guerra del Golfo e gli abitanti del luogo non vedono di buon occhio l’intervento dei soldati. Matt ed i suoi compagni dovranno faticare non poco per vincere lo scetticismo e dimostrare di non essere una minaccia.
Dico io:
Il secondo lavoro del regista brasiliano Fernando Coimbra è scritto da Chris Roessner sulla base della sua stessa esperienza in Iraq. Nel 2003 Roessner si trovava infatti nel triangolo sunnita come mitragliere. Nel ruolo di Ocre ritroviamo Nicholas Hoult (Mad Max: Fury Road); al suo fianco il superuomo cristologico Henry Cavill (Man of Steel) ed il plurilaureato, ma sempre e solo in psicologia, Glen Powell (Scream Queens).
Trailer: trailer ufficiale.
The Immortal Life of Henrietta Lacks
Quando: il 22 aprile
Dove: su HBO (U.S.A.)
Genere: biopic
Numero episodi: 1 (film)
Consigliata: Sì
Trama:
Henrietta Lacks è realmente esistita ed è morta a Baltimora, nel 1951. Nel 1951 la biologia molecolare era poco più di una puzzetta. Solo due anni dopo, infatti, il 25 aprile del 1953, è stato pubblicato su Nature il famigerato articolo sulla struttura a doppia elica del DNA. Che poi… sapevi che in realtà la struttura del DNA, la famosa “doppia elica di Watson e Crick”, era in realtà stata scoperta dall’inglese Rosalind Franklin? Dovremmo chiamarla la “doppia elica di Rosalind Franklin”, in onore di quella scienziata che si è vista depredare delle sue scoperte per avere giusto un misero riconoscimento, solo una mezza frase masticata da Watson molti anni dopo. Watson e Crick hanno vinto il Nobel nel 1962. Rosalind Franklin è morta di tumore alle ovaie nel 1958.
Cosa c’entra tutto questo con il film della HBO? Beh, quasi niente.
Henrietta Lacks, dicevamo. Anche Henrietta Lacks è morta di tumore. Poco prima della sua morte, le vennero prelevate (senza il suo espresso consenso) delle cellule tumorali uterine. Queste cellule avevano una particolarità importantissima: erano in grado di riprodurre un’intera generazione in 24 ore. Sì sì, hai capito: le cellule tumorali continuavano a crescere anche fuori dal corpo, in laboratorio. Si tratta di una “immortalizzazione” naturale: il virus del Papilloma umano aveva infatti modificato gli enzimi di queste cellule, consentendo loro di essere trasmesse in vitro e di non invecchiare mai. Benché fosse già morta, Henrietta Lacks venne definita “la donna dalle cellule immortali”. Le sue cellule sono state commercializzate e sono a tutt’oggi usate nella ricerca biomedica con il nome di “HeLa”, proprio da Henrietta Lacks. Capiamoci, è bello salvare vite umane, ma con le HeLa qualcuno ci si è fatto i miliardi.
Dico io:
Ti starai sicuramente chiedendo “ma che vuole questa con ‘sto pippone sulla biologia molecolare?” “ma perché fare un film da una storia del genere?”. Beh, perché attorno alle HeLa ci sono ancora oggi accese discussioni sia di natura etica che economica. Non solo alla Lacks non venne chiesto il consenso espresso per la biopsia, ma nel 2013 il sequenziamento del suo DNA è stato postato su di un database pubblico, violando di fatto la privacy di tutti i suoi consanguinei. Solo recentemente sembra si sia raggiunto un accordo con i familiari di Henrietta: due di loro, infatti, fanno parte del comitato che esamina le richieste dei ricercatori che vorrebbero utilizzare il DNA delle HeLa.
Sì, ma i miliardi? Ah, questo non lo so.
Tratto dal libro di Rebecca Skloot, The Immortal Life of Henrietta Lacks può contare sulla deliziosa Rose Byrne nei panni dell’autrice che tenta di scrivere un romanzo sulla vita di Henrietta Lacks, e su Oprah Winfrey nel ruolo di Deborah, figlia di Henrietta.
Trailer:
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The Handmaid’s Tale
Quando: dal 26 aprile
Dove: su Hulu
Genere: drama, fantasy
Numero episodi: 10
Consigliato: Mah
Trama:
Tratta dall’omonimo romanzo di Margaret Atwood (da noi giunto come Il Racconto dell’Ancella, 1985), The Handmaid’s Tale racconta di un futuro distopico inquietante come pochi. La Terra è devastata dall’inquinamento radioattivo, la popolazione è ferma a crescita zero. Le superpotenze mondiali sono stremate dalla guerra, le insurrezioni popolari sono all’ordine del giorno. Per questo viene firmato un trattato che dà piena libertà ai governi locali sulle modalità di soppressione delle rivolte.
In Nord America, dove questa storia è ambientata, a prendere il potere (con la forza) è un regime totalitario teocratico di ispirazione biblica, “la Repubblica di Gilead”. Ed è subito Medioevo. Le “ancelle”, ovvero le poche donne fertili rimaste, vengono condannate ad uno stato di completo asservimento, schiavizzate al solo scopo di procreare. Tra queste povere sventurate vi è Offred, che ha inciso la sua storia su delle musicassette che noi (lettori o spettatori) ritroviamo solo un secolo dopo i fatti narrati.
Dico io:
Il romanzo di Margaret Atwood (che potrebbe fare un cameo nella serie) ha vinto svariati riconoscimenti in giro per il mondo ed ha già avuto una trasposizione cinematografica nel 1990.
Ideatore e sceneggiatore di questa cosetta leggera leggera è Bruce Miller, già produttore e sceneggiatore di E.R., Medium, The 4400, The 100. Non certo l’ultimo arrivato, diciamo. Offred (o Difred, a seconda delle traduzioni) ha il volto di Elisabeth Moss. Ma chi è Fred, cui Offred (o Difred) appartiene? È il Comandante Fred Waterford (interpretato da Joseph Fiennes); la cui moglie, Serena Joy (Yvonne Strahovski, Dexter), tollera mal volentieri la presenza in casa dell’ancella. Offred (o Difred) avrà modo di conoscere e familiarizzare con altre ancelle, tra le quali Ofglen (o Diglen), interpretata da Alexis Bledel.
La storia, questa storia, è politicamente e socialmente una “roba grossa”. Se sarà portata avanti con il coraggio che merita, potremo essere difronte alla serie dell’anno. Con la Hulu di mezzo, ahimè, dubito fortemente che andrà a finire così. Sperarlo, però, non costa nulla.
Trailer:
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American Gods
Quando: dal 30 aprile
Dove: su Starz
In Italia: dal 1° maggio su Amazon Video
Genere: drama, fantasy
Numero episodi: 8
Consigliata: Sì
Trama:
Tratta dal romanzo di Neil Gaiman (2001), American Gods racconta le vicende di Shadow Moon, che a causa dell’improvvisa morte della moglie, viene scarcerato con tre giorni di anticipo dopo una condanna a tre anni per una rapina in banca. Sul volo di ritorno verso casa per il funerale, Shadow si trova seduto accanto a Mr. Wednesday, un tale che dimostra di sapere molte cose sul suo conto. Mr. Wednesday propone a Shadow un lavoro come sua guardia del corpo, senza però aver cura di rivelargli la sua vera identità.
Dico io:
Senza inutili giri di parole, è questa la serie più attesa e promettente della stagione. Cominciamo col dire che l’episodio pilota vanta la firma del britannico David Slade, regista di alcuni episodi di Hannibal e Breaking Bad, ma soprattutto del bellissimo Hard Candy (2005). Ideatori del progetto sono il nostro Bryan Fuller (Pushing Daisies, Hannibal) e lo sceneggiatore Michael Green, da poco in sala con Logan – The Wolverine e già al lavoro su Blade Runner 2049 ed Alien: Covenant. E se non bastassero questi nomi a fomentarci, di mezzo c’è la Starz: emittente anomala e coraggiosa che ci ha già regalato “cosette” come Spartacus, Ash vs. Evil Dead e Flesh and Bone.
Il protagonista, Shadow, ha le sembianze di Ricky Whittle, il Lincoln di The 100; la di lui moglie, Laura, è Emily Browning (Sucker Punch, The Sleeping Beauty). Ma – mi conosci – non sono questi i nomi che intrippano. Nel ruolo di Mr. Wednesday troviamo Ian McShane (John Wick) e soprattutto… c’è Peter ♡ Stormare. Non solo, c’è Peter Stormare pieno di sangue con un martello in mano. Da quanto si legge in giro, il nostro beniamino è qui nelle vesti di un’antica divinità slava maledetta e un tantino incazzosa. Nel cast compare anche il nome di Gillian Anderson come recurring.
Il trailer è zeppo di sangue, piedi di porco e caproni. E niente, l’hype sta tutto qui.
Trailer:
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Anne
Quando: il 12 maggio
Dove: su Netflix
In Italia: il 12 maggio su Netflix
Genere: drama
Numero episodi: 8
Consigliata: Mah
Trama:
Adattamento del romanzo Anna dai Capelli Rossi (1908), Anne racconta la storia di una bambina che, dopo aver trascorso la propria infanzia tra famiglie affidatarie e orfanotrofi, viene mandata per errore a vivere con gli anziani fratelli Marilla e Matthew Cuthbert. La storia la conosci: dopo una diffidenza iniziale nei confronti della sorellina strampalata, i due fratelli cominceranno ad accettarla, ravvivando le loro tristi vite. Yawn.
Dico io:
Lo sai che se questa serie è qui, un motivo c’è. Il motivo in questo caso si chiama Moira Walley-Beckett, sceneggiatrice di alcuni episodi di Breaking Bad e di quel gioiellino di Flesh and Bone. Diciamo che la nostra Walley-Beckett sa come dipingere gli inferi, sia che sullo sfondo vi siano droga e denaro, sia che vi siano scarpette da ballo e piedi sanguinanti. La produzione di Anne è canadese, la regista del pilota (Niki Caro) neozelandese. Potrebbe essere una gradita infornata intercontinentale. Però sì, yawn.
Trailer: trailer ufficiale.
E questo è più o meno tutto. Plaudo al tuo coraggio se sei arrivato sino a qui. Ora non ti resta che farmi sapere nei commenti quale di queste nuove serie tv ti incuriosisce o quale gustosa novità posso aver ingiustamente tralasciato.
Ehi, grazie di aver letto sin qui. Se questo post ti è piaciuto, puoi supportarmi facendolo girare sui social e sul webbe, perché sì la felicità è reale solo quando...
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No no, non sto aspettando “American Gods” curate da Bryan “Hannibal” Fuller no no, proprio per nulla 😉 Grazie per l’ampia e puntualissima carrellata, meno male che ci sei tu a tenermi aggiornato! Cheers
Condividiamo lo stesso aplomb, anch’io mantengo il mio spartano riserbOMMIODDIO! Peter Stormare pieno di sangue con il martello in mano!
Grazie a te, sempre troppo buono. 🙂
Conosco solo una, l’unica che vorrei e che potrei vedere, dato che non ho Netflix (dove sembra esserci il meglio da te consigliato), ovvero American Gods! comunque tutti gli altri non m’attirano granché 😉
Al contrario, io ho Netflix ma non Amazon, almeno per il momento… 🙂 American Gods è la serie di punta della stagione, speriamo non ci deluda. Che gli dèi, americani e non, ci assistano.
Si prospetta un periodo impegnativo per i nostri occhi, bene 😀