La rubrica (che tutto il mondo ci infischia) sui film in uscita al cinema
I film in uscita al cinema questa settimana sono tanti, troppi. Così tanti (e così poco appetibili) che avevo quasi rinunciato alla stesura di questo post, se non fosse stato per Ghost in the Shell.
Del film con la Scarlett desnuda infatti parleremo (un po’) più approfonditamente tra poco; prima però togliamoci il dente ed andiamo a dare un’occhiata agli altri titoli in uscita:
Categoria “Blogger in Sala”:
The Most Beautiful Day – Il Giorno più Bello
Commedia. Germania 2016. Andi, blogger e pianista, è ricoverato in ospedale a causa di una fibrosi polmonare nell’attesa di un donatore. Benno, borseggiatore e scansafatiche, ha un tumore al cervello. È proprio Benno, che viene ricoverato nella stessa clinica, a convincere Andi ad intraprendere un ultimo viaggio, questa volta assieme. Un road-movie con tanto di capolinea, insomma.
La Verità, vi spiego, sull’Amore
Commedia. Italia 2017. Se esistesse il premio “film più spammato della settimana” andrebbe proprio al nuovo lavoro di Max Croci. Da queste parti purtroppo abbiamo solo il riconoscimento al film cool cast della settimana, che non possiamo certo assegnare ad una roba con Ambra Angiolini e Carolina Crescentini. Insieme! La storia è tratta dal blog Prima o poi l’amore arriva. E t’incula. Niente battutacce lì in fondo.
Categoria “Dopo il Carcere”:
La Vendetta di un Uomo Tranquillo
Thriller. Spagna 2016. Dopo otto anni di carcere per rapina, Curro si ricongiunge alla compagna Ana ed al loro pargolo, che ‘nzomma non sono proprio al settimo cielo. Ana nel frattempo ha iniziato a riporre le sue speranze in José, un uomo ben accolto anche dai clienti del bar gestito dalla stessa. Mbah.
Il Permesso – 48 Ore Fuori
Noir. Italia, 2017. Claudio Amendola firma il suo secondo film, incentrato sulla storia di quattro detenuti cui viene concesso un permesso di.. (attenzione spoiler) 48 ore. (Sì, stavo scherzando). Nel cast, oltre all’Amendolone, Luca Argentero e Valentina Bellé. Come chi cazz’è?!
Categoria “Adolescenti con le Lettere”:
17 Anni (e Come Uscirne Vivi)
Commedia. USA 2016. Quella pagnottina di Hailee Steinfeld ha come amichetta del cuore Haley Lu Richardson (Split). La loro amicizia però si incrina quando Haley si fa il fratello di Hailee. Se pensi che le “H” non siano già abbastanza, valuta che nel cast c’è anche Woody Harrelson. A dirigere è l’esordiente Kelly Fremon Craig.
Classe Z
Commedia. Italia 2017. Inizialmente credevo fosse un film sugli zombie – è che quando vedo una “Z” non capisco più niente – e invece è una commediola su di una classe scolastica nella quale vengono radunati tutti gli elementi più indisciplinati e disperati dell’istituto. Per motivi oscuri alla comprensione umana, nel cast e nel trailer figura anche Antonio Catania.
E adesso passiamo alle cose serie.
Ghost in the Shell
Consigliato: Sì
Genere: azione, fantascienza
Durata: 120 minuti
Cast: Scarlett Johansson, Takeshi Kitano, Juliette Binoche, Michael Pitt
Trama:
Il Maggiore Mira Killian Kusanagi è per metà cyborg e per metà nuda umana. Ella è a capo di una particolare task force della Hanka Robotics chiamata “Section 9”, che ha il compito di combattere il terrorismo cibernetico. La Section 9 si ritrova a dover fronteggiare un nuovo nemico, il cui principale obiettivo sembra essere quello di sabotare la Hanka Robotics ed i suoi progressi in campo di cyber techonology.
Il film è l’adattamento dell’omonimo manga del 1989 di Masamune Shirow (1989).
Dico io:
Di manga giapponesi non capisco nulla.
Quel che so, però, è che di questo film si parla dal 2008, da quando la DreamWorks e la Amblin di zio Spielberg ne acquistarono i diritti. Da allora si sono succeduti diversi sceneggiatori; la leggenda narra infatti che siano stati almeno in nove, anche se nei credits compaiono solo i nomi di Jamie Moss e di William Wheeler. Forse è per pagare tutte questi menti che ad un certo punto la DreamWorks ha trasferito i diritti alla Paramount Pictures, dopo un breve palleggiamento con la Universal. La regia invece non si è mai mossa dalle mani di Rupert Sanders (Biancaneve e il Cacciatore).
Originariamente il ruolo della protagonista era stato affidato a Margot Robbie, che – furbissima – ha preferito rinunciare per dedicarsi a Suicide Squad. Per questo nelle vesti di Mira (leggasi: tutina color carne) vedremo Scarlett Johansson, che si è prestata a questo ruolo tra un Captain America ed un Avengers.
Sono state proprio le prime immagini della Scarlettona nel ruolo del Maggiore Kusanagi a far scoppiare le polemiche: nel materiale originale e nei suoi precedenti adattamenti, il personaggio era di origini giapponesi. Da lì alle solite menate su “la bianca Hollywood” ed il whitewashing è stato un passo.
Il whitewashing è una pratica dell’industria cinematografica in cui un attore bianco ottiene il ruolo di un personaggio storicamente di un’altra etnia col fine di renderlo più appetibile al grande pubblico.
(Grazie, wikipedia)
Scarlett è troppo bianca, troppo burrosa, troppo popputa, dicono. La stessa identica polemica (eccezion fatta per il “popputa”) è stata sollevata poche settimane fa, al momento dell’uscita della serie Netflix Iron Fist. Nel caso di Ghost in the Shell, però, l’impatto della annosa faccenda è stato così forte che pare che la Paramount Pictures abbia incaricato la Lola VFX – società dietro gli effetti speciali de Il Curioso Caso di Benjamin Button (quelli che hanno invecchiato Brad Pitt) – di rendere gli attori più “asiatici”. Più giallo, più giallo! Fortunatamente quest’idea assurda è stata accantonata alla prima revisione.
Che la Lola VFX sia stata retribuita o meno per il suo prezioso contributo, sta di fatto che Ghost in the Shell è costato la bellezza di 120 milioni di verdoni. Negli States il film verrà distribuito da domani, 31 marzo, per cui è davvero difficile farsi un’idea al momento.
Lo so che non è molto, ma è il meglio che abbiamo questa settimana.
Critica: Metascore 62/100; Tomatometer 73%.
Trailer ITA:
[youtube id=”5R6aZ5S9Aak” width=”680″ height=”383″ position=”center”]
Ehi, grazie di aver letto sin qui. Se questo post ti è piaciuto, puoi supportarmi facendolo girare sui social e sul webbe, perché sì la felicità è reale solo quando...
Condividimi!
Ok sapevo tutto della (ridicola) polemica del “Bianco lavaggio”, ma sul serio qualcuno si è lamentato per una protagonista troppo popputa? Il Maestro Russ Meyer lancia anatemi dal paradiso dei registi.
Da vedere, per il ritorno (forse) del cyberpunk ma più semplicemente perché un film che si gioca quattro nomi degni di stima come Rossella Di Giovanni, Juliette Binoche, Michael “Boardwalk Empire” Pitt e il mito “Beat” Takeshi Kitano si guarda, anche se non fosse tratto da quella bomba che è l’anime originale, il Manga ahimè mi manca (ah-ah), dita incrociate per questa versione Yankee. Cheers
Nello specifico, ufficialmente nessuno ha trovato da ridire sulle poppe di Rossella, d’altra parte dubito che chiunque lo farebbe mai, in questa vita o nell’altra. Volevo solo esacerbare queste polemichette sul candeggio senza scendere al livello di “sì, ma trovatela voi un’asiatica con le poppe di Scarlett”. “Più giallo, meno poppa!”. Ops, mi sa che ci sono appena scesa, a quel livello. Beh, oramai sono qui giù e posso anche aggiungere che – da quanto riporta chi lo ha già visto – non sono le poppe il punto di forza di Scarlett in Ghost in the Shell… Io vado a vederlo stasera, lasciando a casa la mia autostima. 🙂