The Killing – Quarta Stagione: Tonight Is The Night

Tra The Walking Dead, Resurrection e Les Revenants, il vero non-morto è lui: The Killing, scampato due volte al baratro degli ascolti insoddisfacenti della AMC e recuperato, entrambe le volte, grazie a Netflix, che ha finanziato la terza stagione e fatto proprio questo quarto capitolo, composto da soli sei episodi, che verrà trasmesso oggi dal colosso dello streaming cui per questo vogliamo bene, nonostante la seconda stagione di House of Cards.

Ci eravamo lasciati con il “no, no, no…” di Holden (Joel Kinnaman) nei confronti di Linden (Mireille Enos), che, ancora una volta devastata e delusa, aveva appena sparato al Tenente Skinner: capo, amico, amante ed assassino. Non si torna più indietro: la scelta è tra l’affrontare le conseguenze, per quanto disastrose, di quanto accaduto ed il coprire l’omicidio di Skinner, sperando non venga mai alla luce. Momentaneamente attratti dalla seconda alternativa, Linden ed Holder vengono chiamati ad investigare su di un nuovo caso: il massacro della ricca e felice famiglia Stansbury, al quale sembra essere sopravvisuto solo il figlio, il giovane cadetto Kyle (Tyler Ross). Le indagini porteranno i due detective nella controversa atmosfera dell’Accademia Militare St. George, nella quale avranno a che fare con l’ostruzionismo del Colonnello Margaret O’Neal (Joan Allen) e l’ambiguità dei suoi allievi. Durante le indagini Holden paventerà la possiblità di diventare padre e Linden sarà tormentata dal rapporto con sua madre (Francis Fisher, Resurrection).

Chi – non avendo di meglio da fare – legge assiduamente queste pagine conosce l’affetto che le legano a questa serie, incentrata sì sull’aspetto crime (crudo e doloroso come in poche altre), ma anche e forse soprattutto sulla potenza di due personaggi marmorei, immersi in una Seattle più cupa e piovosa che mai. Eppure, probabilmente, neanche quella pioggia sporca ed incessante riesce a lavare via il passato.

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